AVEZZANO – Paradossale episodio nella turbolenta città di Avezzano. Di notte, un uomo chiama la guardia medica, ma la visita finisce in una colluttazione. Risultato: il curante diventa curato in pronto soccorso e gli vengono prescritti 10 giorni di prognosi.
Il misfatto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, quando un avezzanese ha chiamato il medico di turno perché la propria figlia accusava febbre molto alta con forti dolori. Il dottore si è quindi recato all’abitazione dell’uomo, ma una volta sul posto, avrebbe riscontrato che la temperatura corporea della bambina fosse di 36.7 C°, non oltre il limite dei valori fisiologici.
A quel punto, il dottore nel referto finale spuntava la visita come non urgente, cosa che il padre della bambina non sembra aver gradito. L’uomo, infatti, sembra aver invitato l’operatore sanitario ad uscire di casa senza nemmeno raccogliere i propri oggetti e sul ciglio della porta, sembra lo abbia prima addirittura colpito sul volto e in seguito spinto a terra.
Nel cadere, sembra sia scivolato anche il padre della bambina.
La situazione degenera e entrambi alla fine si ritrovano, per vie diverse in Pronto soccorso. In ospedale infatti, non finisce solo il medico che riporta alcune ferite, ma anche il presunto aggressore.
Al termine degli accertamenti in ospedale, di fatti, il referto per il dottore è di 10 giorni di prognosi a seguito dell’aggressione subita. Nel capoluogo marsicano, quindi, un’ennesima vicenda che sa di assurdità, dove il dottore alla fine diventa addirittura paziente.