AVEZZANO – Ha dell’inverosimile la vicenda che ha visto coinvolta una giovane coppia marsicana ed il loro unico figlio, nato nel settembre 2021, i quali sono stati scaraventati dinanzi al Tribunale per i Minorenni di L’Aquila per un MERO ERRORE commesso nel centro di elaborazione analisi dell’Ospedale di Avezzano.
Ma andiamo per ordine. La vicenda si è originata il giorno successivo alla nascita del bambino (settembre 2021), quando a causa di un tremore del neonato, questo veniva sottoposto a test tossicologici…. MA QUALCOSA È ANDATO STORTO.
Le analisi “attribuite” al minore sono risultate positive alla sostanza stupefacente del tipo cocaina per cui la giovane madre, tra gli insulti delle operanti del Centro di Neonatologia di Avezzano, veniva sottoposta, previo consenso della madre stessa, a tutti i test tossicologici, risultando immediatamente NEGATIVA A QUALSIASI SOSTANZA.
Non soddisfatti del risultato ottenuto, gli operanti di Neonatologia di Avezzano, provvedevano ad umiliare ulteriormente la madre, sottoponendola nuovamente al test tossicologico delle urine, questa volta con prelievo tramite catetere per evitarne l’eventuale alterazione: risultato DI NUOVO NEGATIVO!!
Si ripetevano dunque di nuovo le analisi sul minore, che questa volta risultavano NEGATVE anche per il minore.
Tuttavia, nonostante le evidenze scientifiche che avrebbero dovuto indurre i sanitari a ritenere che vi fosse stato un errore sulle analisi del minore, l’allora primario del centro di Neonatologia di Avezzano decideva di segnalare la situazione in modo del tutto alterato, dichiarando (falsamente o per negligenza?), che anche la madre era positiva alla sostanza.
Si apriva immediatamente un procedimento presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, volto a valutare le capacità genitoriali oltre che lo stato di tossicodipendenza di entrambi.
Consultorio, assistenti sociali, operatori del Ser.D. hanno di fatto accerchiato la giovane coppia, che si è ritrovata a doversi difendere da inaudite accuse ed inaccettabili umiliazioni solo ed esclusivamente a causa dei grossolani errori commessi all’interno del Laboratorio Analisi ed al reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Avezzano.
Scatta la battaglia legale: la difesa della coppia ha provveduto a presentare svariate memorie difensive e a svolgere indagini difensive volte a cristallizzare la piena innocenza dei genitori.
La madre del piccolo si è anche sottoposta al test tossicologico del capello relativamente a tutte le sostanze tossiche esaminabili presso il Centro Laboratorio analisi di Perugia, risultando NEGATIVA A TUTTE LE SOSTANZE, per cui la difesa della coppia provvedeva a sottoporle immediatamente all’attenzione del Magistrato del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila.
La battaglia legale continua: a causa dell’inerzia dei soggetti incaricati dal PUA, i quali avrebbero dovuto monitorare pedissequamente la situazione, ma che, di contro, sono rimasti pressoché abulici, la difesa della coppia ha svolto ulteriori indagini difensive, facendo svolgere pareri e perizie mediche volte a cristallizzare il grossolano errore in cui erano incorsi gli operanti dell’ospedale di Avezzano.
Con una serrata e ben circostanziata difesa esposta in udienza oltre a numerosissime produzioni documentali, il legale di entrambi i genitori è riuscito a cristallizzare dinanzi al Magistrato del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila l’estraneità della coppia rispetto a quanto loro contestato.
Con motivazioni depositate in data 31.03.2022 e notificate alle parti in data 06.04.2022, il Magistrato presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila ha ritenuto che “a conclusione dell’istruttoria esperita, allo stato non sussiste alcun pregiudizio per il minore, avendo l’istruttoria svolta dimostrato la mancata assunzione di sostanze stupefacenti da parte della coppia genitoriale, che all’esito dei percorsi intrapresi è apparsa dotata di adeguate competenze genitoriali”, disponendo così la riattribuzione della responsabilità genitoriale alla madre e l’archiviazione della procedura.
Oggi la famiglia è di nuovo felicemente riunita, ma la giovane donna, estremamente provata sia fisicamente che psicologicamente dall’inferno vissuto, non riesce a comprendere come sia stato possibile tutto questo… Si è trattato di un mero errore nell’elaborazione delle analisi? Oppure, ancor peggio, si è trattato di uno scambio di analisi? A queste domande non è ancora possibile dare una risposta, ma i giovani genitori non avranno pace finché non scopriranno la verità!
L’unica cosa certa in tutta questa incresciosa vicenda, è l’estraneità dei genitori rispetto a quanto loro contestato.
La difesa di entrambi i genitori è stata rappresentata dall’Avv. Alessandra Di Renzo del foro di Avezzano.