L’AQUILA – ”Per vincere la vertenza Inps-call center, la politica e le istituzioni devono essere unite. I giochetti tattici della destra fanno male al buon esito del risultato. Questa è una vertenza nazionale che interessa 3200 persone di cui oltre 500 a L’Aquila. Non è un giochetto da selfie. I lavoratori sono in apprensione e chiedono alla politica di essere unita e di far rispettare le norme per le quali mi sono tanto battuta, ottenendo risultati storici. La norma per l’applicazione della clausola sociale inserita nel decreto Delrio e la norma per l’internalizzazione inserita in legge di bilancio 2019 sono la via maestra. Governo e Inps trovino ora una una soluzione equa che consenta a tutte le lavoratrici e i lavoratori di essere internalizzati. Senza lasciare a casa nessuno, tanto meno chi ha operato anche per la commessa di Agenzia delle Entrate.”. Lo dichiara la deputata abruzzese del Pd Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo dem alla Camera.
“Ho interloquito – prosegue l’esponente democratica – con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e sappiamo bene come, anche attraverso la risposta in Aula ad un mio Question Time, in cui il ministro dichiarava di essere favorevole all’applicazione della clausola sociale, cosa contrastata dal ministro Brunetta, il quale, in sede di emendamenti, ha sempre ribadito la necessità di una selezione assoggettando questi lavoratori a procedure di evidenza pubblica che, grazie ad un emendamento in legge di bilancio, per loro è diventata selezione “prioritaria”. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, e Inps Servizi, auditi in commissione Lavoro alla Camera, hanno quindi scelto di seguire la via della selezione prioritaria, ma non intendono includere nel perimetro gli oltre 200 lavoratori che hanno operato anche per Ader. Lo dico a voce alta: guai a fare campagna elettorale sulla pelle delle persone. Così non va, bisogna procedere con spirito unitario, a questo ci hanno invitati lavoratori e sindacati”.
“Invece – conclude Pezzopane – cosa sta accadendo? La Regione Abruzzo, dopo un’indifferenza durata oltre 3 anni, improvvisamente si accorge dei call center Inps. Convoca una riunione, ma essendo priva di spirito di iniziativa e non avendo mai investito un solo euro per la tenuta ed il rilancio di questo settore così presente a L’Aquila, si rivolge per una soluzione proprio a quel governo con cui i parlamentari, tra i quali figuro sicuramente io, dialogano costantemente, tuttavia, esclude gli stessi dal vertice per motivi prettamente elettorali. Un vertice propagandistico, tanto per riempire uno spazio. Il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, tra un comizio ai bambini della scuola media, e una ennesima finta inaugurazione a Porta Leone, trova il tempo della solita letterina. Ma come? Quando venne il ministro Brunetta in Prefettura non garantì di risolvere il problema? Ricordo che egli enfatizzò in quell’occasione come avesse portato una buona notizia: ‘È in corso di soluzione la vertenza, mi sono impegnato personalmente a seguire la questione in legge di bilancio’. Ecco, questo va fatto: recuperare il senso dell’obiettivo comune, salvare lavoro e tutti i lavoratori e le lavoratrici, internalizzarli, far svolgere ad essi un servizio efficiente ed utile alle utenze”.