AVEZZANO – “Manteniamo gli impegni presi con il territorio attraverso un progetto di legge che destina 6 milioni di euro in tre anni per finanziare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui hanno bisogno le strade del Fucino. Chiederemo al Consiglio di avallare un impegno che andrebbe a risolvere uno dei problemi più importanti che affliggono questa zona, su cui devono tornare a concentrarsi le attenzioni del Governo regionale”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto firmatari della proposta.
“Un impegno doveroso da parte della Regione, a fronte di quella che nel Fucino è una vera emergenza, peraltro sollevata dalle associazioni di categoria e altri soggetti portatori di interesse, con i quali ci siamo confrontati in più occasioni e abbiamo avuto modo di renderci conto di quanto grave fosse divenuta la situazione delle strade fucensi – così i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Bisogna intervenire innanzitutto sulla sicurezza, che allo stato attuale non è garantita, poi sulla qualità di gran parte delle infrastrutture stradali, la cui condizione di dissesto complica le funzioni svolte. Strade cosi ridotte penalizzano gli agricoltori, perché percorrerle significa esporre i mezzi di lavoro a danneggiamento, cosa che investe anche il comparto commerciale. Parliamo, poi, di vie interessate da traffico pesante, tir, autotreni, oltre a trattori e camion e riteniamo che una messa in sicurezza potrebbe anche alleggerire i flussi sulle altre strade statali e provinciali. Con la somma di 6 milioni si potrebbe programmare un intervento capace anche di agevolare un’azione più incisiva da parte degli Enti proprietari, impegnandoli a una corretta manutenzione programmata, indispensabile sia per la tutela, sia per il decoro di strade e territorio. Nella proposta i tratti interessati sono quelli ricompresi nel Decreto del Presidente della Provincia dell’Aquila del 21 settembre 2010, n. 43, lo strumento per agire è un Accordo di programma con la Provincia dell’Aquila e il Consorzio di Bonifica Ovest per la progettazione e l’esecuzione degli interventi, al fine di assicurare il necessario coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro aspetto connesso. La situazione è abbastanza seria e dunque l’auspicio è che la proposta diventi legge e, dunque, efficace, al più presto possibile, in modo da poter dare una risposta concreta a un territorio che sta attraversando una crisi economica, oltre che infrastrutturale, di fronte a cui la Regione non può restare inerte”.
“L’agricoltura abruzzese va incontro a una nuova stagione di emergenze e la Giunta regionale rimane inerte: serve al più presto un confronto fra l’esecutivo e le associazioni di categoria del settore per stabilire una lista di priorità e azioni. Troppe le lacune: inaffrontato è il grave problema della crisi idrica che mette in ginocchio tanti territori; senza risposte e sostegni quello del caro gasolio che sta fermando tutto il comparto; la burocrazia ferma i pagamenti attesi dagli agricoltori e ad oggi non si registrano attività a ristoro dei danni sempre più ingenti provocati dalla fauna selvatica e poi c’è il tema dei Consorzi, che hanno bisogno di risorse e di una politica capace di metterli davvero a servizio dei territori”, così il consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto, che chiedono alla Regione di confrontarsi con le sigle degli agricoltori già per giovedì 24 marzo, in occasione del Consiglio regionale.
“Il dialogo con questo importante comparto della nostra economia deve essere costante – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Hanno 120.000 addetti, rappresentano circa il 10 per cento del nostro Prodotto interno lordo, non è pensabile questa inerzia da parte del governo regionale! Abbiamo il problema dei prezzi del gasolio che influisce anche sulle misure per combattere la crisi idrica. Gli strumenti per calmierare i costi non stanno funzionando: anche il prezzo agevolato del gasolio agricolo è alle stelle per via dei rincari delle fonti energetiche. Come questa ci sono tante altre questioni, come quella dei canoni dei Consorzi e di sostegni capaci di evitare che gli aumenti si ripercuotano sull’utenza. Serve la formazione, il supporto alla giovane imprenditoria agricola, misure per prevenire i danni della fauna selvatica. Noi siamo una regione che fonda sull’agricoltura parte del suo PIL, una regione che non può stare ferma, a maggior ragione dopo lo stop imposto dalla pandemia, che ha costretto tantissime attività anche agricole a gettare la spugna”.