L’AQUILA – “Quest’oggi in Commissione Vigilanza, su richiesta mia e del collega Dino Pepe , è stato audito il Commissario del Consorzio di Bonifica Aterno Sagittario Adelina Pietroleonardo in riferimento al procedimento di gara per lo sfruttamento energetico delle acque fluenti nelle condotte consortili nel bacino idrografico Aterno-Pescara, indetto a seguito della Delibera n. 7 dell’11.01.2022 a firma dello stesso Commissario Regionale del Consorzio”, così la consigliera Marianna Scoccia in una nota alla stampa.
In qualità di relatore, con il collega Pepe, ho espresso numerose perplessità sul progetto di sfruttamento energetico delle acque, di fatti, lo stesso prevede che vengano turbinate le acque di supero della derivazione irrigua pari a 1.080 l/s, per una portata media annua di 500 l/s. Considerato che tale portata equivale al 100% della derivazione e che dopo i due salti energetici l’acqua viene direttamente restituita nel fiume Aterno, ne consegue che nemmeno un litro può essere utilizzato ai fini irrigui. Questo significa che non si realizza la condizione che tali usi diversi debbano comportare la restituzione nel medesimo sistema dei canali e cavi consortili di una portata non inferiore all’80 percento delle acque derivate e che la qualità e che la quantità della risorsa restituita sia compatibile con le successive utilizzazioni irrigue.
Tale presupposto determina una errata valutazione della producibilità nei 2 impianti, alterando le previsioni indicate nel piano economico-finanziario dell’intervento che determinano la convenienza dell’intervento. In conclusione i progetti dei 2 impianti ( lotto 1 e 2) non hanno i requisiti tecnici e giuridici per essere realizzati. Alle precise e puntuali riserve avanzate da noi componenti della Commissione il Commissario regionale, nonostante informata dell’argomento in trattazione inserito all’ordine del giorno, ha fornito risposte scarne e che per nulla ci hanno soddisfatto ma anzi, hanno lasciato trasparire una profonda mancanza di metodo e conoscenza della materia oggetto dell’audizione. A riprova della mancanza di metodo c’è la mancata comunicazione della Delibera adottata alla consulta che, benché un organo non vincolante, avrebbe comunque fornito un prezioso parere.
A causa di questo modus operandi i consorziati, oramai stanchi di questa gestione inadeguata, non vengono assolutamente tutelati. Saremo al fianco degli agricoltori, invieremo una nota alle associazioni di categoria, al Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo e all’Assessore Imprudente ,affinché ,nei limiti delle loro possibilità ,pongano in essere azioni utili per revocare tale provvedimento.