Lo sviluppo di una Regione dipende molto dalla sua collocazione geografica e dalle interconnessioni. Noi abbiamo una Regione che è baricentrica rispetto alla Macroregione Adriatico – Ionica. La ZES (Zona Economica Speciale) è una agevolazione di natura fiscale, che viene data alle industrie, se si collocano nel territorio. Oggi la marittimizzazione dell’economia è determinante; una grandissima percentuale delle merci viene trasportata via mare. I porti abruzzesi devono assolutamente legarsi al porto di Civitavecchia. Gli esperti di logistica e di portualità, Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide Di Pretoro, indicarono all’ex Giunta Regionale D’Alfonso una perimetrazione della ZES, che avesse appunto uno sviluppo trasversale.
Se non facciamo una interconnessione con ordito e trama di trasporti, le aree interne non si svilupperanno mai, anzi si spopoleranno ancor più e rischieranno di morire. Che senso ha favorire solo la Costa Adriatica, che pure è un fatto molto positivo in sé, ma insufficiente, se non è collegato con le aree interne fino ad aprirsi ai traffici di Civitavecchia? E solo adeguando la ferrovia Pescara – Sulmona – Avezzano – Roma all’Alta Capacità, nonché anche velocità, si potrà parlare di un progetto a largo respiro, che potrà dare frutti alla nostra economia e alla nostra vita sociale. Solo un progetto completo potrà evitare lo spopolamento e l’arretratezza delle aree interne rispetto a una certa modernità, che si vorrebbe creare solo altrove. L’Abruzzo deve fruire di servizi moderni, se vuole crescere nella sua interezza.
Un corpo è sano, se tutti i suoi organi vitali stanno bene, dal momento che tutti comprendono che non si può vivere bene, se gli arti, il cuore, i reni, il fegato…stanno male. Ed è anche chiaro che pure le autostrade e le strade interne devono concorrere al flusso agevole delle merci e delle persone, in un territorio accidentato come quello dell’Abruzzo interno. Il mondo globalizzato ha bisogno di una politica intelligente e lungimirante. Dunque la Politica vera faccia qualcosa di concreto per le aree interne dell’Abruzzo e non si limiti soltanto a promettere, sapendo di non voler o poter mantenere le promesse. Faccio perciò appello a tutti coloro che hanno responsabilità politiche e amministrative dell’Abruzzo affinché si adoperino concretamente per la crescita reale dell’economia e della vita sociale della nostra intera Regione e non solo di una parte di essa.