AVEZZANO – 4 misure cautelari emesse dalla Procura della Repubblica: un italiano, Massimo Vagnoni e 3 pakistani, 2 di questi latitanti. Questo il risultato dell’operazione dell’altro ieri (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO), eseguita dalla Gdf e dall’Ispettorato del lavoro sul caporalato nel Fucino. “Ci sarà un processo penale e attendiamo gli sviluppi per poter esprimere un parere più preciso”, introduce il suo intervento a Marsicaweb, Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura Avezzano.
“Sull’azione svolta, notiamo prima di tutto una netta differenza tra questa della Guardia di Finanza e quelle precedenti dell’ispettorato del lavoro. Qui si è fatta un’azione mirata su illeciti (attualmente presunti, sino alla formula finale giudiziaria) e non un’azione vaga, come lo sono state diverse dell’ispettorato del lavoro”.
“Questa operazione mira a far emergere, le irregolarità di una singola azienda. Gli Illeciti contestati sono piuttosto diffusi in Italia, e per questo motivo esistono delle linee guida che indirizzano le azioni del contrasto verso le note aziende “senza terra”, o cooperative, come in questo caso, che forniscono manodopera agricola”.
“L’intermediazione illecita della manodopera agricola è sicuramente uno dei casi più gravi in questo settore e da questa si termina poi tristemente nello sfruttamento del noto 613 bis, ossia del caporalato”.
“Ci ritroviamo in una casistica, che noi, come Confagricoltura, abbiamo segnalato più volte sia alle autorità dell’ispettorato, sia alle nostre aziende. Si parla di una cooperativa di pakistani che noi abbiamo già segnalato anche ai nostri associati, in quanto avvalersi di questi servizi significa sfociare nell’intermediazione illecita, e si coinvolgono penalmente anche coloro che utilizzano questa manodopera”.
“Voglio dire però qualcosa sugli orari del lavoro e sulle ferie. Il riconoscimento delle Ferie vale principalmente per il lavoratore a tempo indeterminato. Per coloro a tempo determinato, come i braccianti extracomunitari che arrivano qui da aprile e novembre, le ferie vengono quantificate e inserite nella distribuzione. Mentre, sulle 14 ore continuative, va accertato l’eventuale pagamento degli straordinari”.
“Nella stessa giornata di ieri, noi abbiamo presentato il nuovo contratto provinciale del lavoro degli operai agricoli che non è stato nemmeno pubblicato dalla stampa, arrivando lo stesso giorno di questa operazione”.
“Questa volta, come Confagricoltura ci siamo prefissati di consegnare a mano all’ispettorato questo nuovo modello di contratto, cercando di spiegare agli uffici cosa c’è scritto, se vogliono dei chiarimenti sull’orario di lavoro. Il contratto prevede quante ore in più si possono fare, rispetto all’ordinario di 39 ore settimanali. Abbiamo dato una correzione: 6 ore e 30 al giorno e il datore di lavoro deve rispettare con lavoro giusto, 39 ore settimanali”.
“In conclusione, l’intera rete di Fucino ne esce più serena dopo questa operazione, rispetto ad altre uscite sulla stampa. Nella piana fucense, sono infatti interessate nel lavoro più di 750 aziende e più di 8000 dipendenti. Quest’azione mirata della Guardia di Finanza non pone tutti sullo stesso piano”.