“Mi corre l’obbligo di precisare alcune considerazioni in merito all’articolo comparso su codesta testata riguardante l’ARAP”. – È questa la nota che ci arriva dal direttore generale Avv. Antonio Morgante, che pubblichiamo in replica all’articolo della vicenda Arap-comune- centro fieristico, nel quale avevamo riportato il sunto del comunicato stampa del comune di Avezzano, parte del bilancio dell’Arap ed in fine le parole del presidente, sempre Arap, Savini.
“Mi appare urgente precisare – sottolinea Morgante – il dato dei 101 milioni di passivo: così riferito potrebbe ingenerare preoccupazioni nei cittadini, nelle imprese dei nostri nuclei industriali e nei cittadini in genere.
Il dato è corretto, ma va ricordato che le passività, per legge e secondo i principi contabili internazionali, devono essere uguali alle attività. I 101 milioni di passivo (anno 2019) corrispondono ai 101 milioni di attivo. Come i 99 milioni del 2018 corrispondono ai 99 di attivo. Così come per l’esercizio 2020: 101 di passivo e 101 di attivo.
Se la redazione di Marsicaweb avesse usato lo stesso metro per Lfoundry, avrebbe potuto sparare che per il 2019 l’azienda marsicana aveva un passivo di 161 milioni di euro. Anche in questo caso però, Lfoundry ha pure un attivo di pari importo, pari a 161 milioni: economia e dipendenti marsicani salvi!
Sulla questione della “partecipazione” del Comune di Avezzano ad ARAP – precisa Morgante – riporto letteralmente quanto già formalmente comunicato al Comune di Avezzano nella giornata di giovedì: “L’ARAP (Azienda Regionale Attività Produttive) è un Ente Pubblico Economico, istituito con legge regionale (L.R. n. 23/2011) e, come tale, non è ente partecipato: la differenza tra un ente partecipato, il cui capitale è detenuto in quote che legittimano una compartecipazione anche alle decisioni societarie, ed un Ente Pubblico Economico che può essere posseduto esclusivamente dalla istituzione che ha potere legislativo (Stato o Regioni) è ormai pacificamente acclarata e definitiva sia in dottrina che in giurisprudenza.
Tale distinzione non appare chiara [al Comune di Avezzano], nonostante la legge regionale n. 23/2011 e lo Statuto di ARAP dettino con chiarezza il recinto giuridico dell’Ente, le sue competenze, le funzioni e la struttura proprietaria.
Dalla sistematica lettura della citata legge e dello Statuto appare chiaro, infatti, che ARAP nasce per fusione dei Consorzi Industriali abruzzesi, i cui patrimoni oggi costituiscono il “fondo di dotazione” dell’Ente (art. 6 Statuto ARAP). “Fondo di dotazione” e non “capitale”. l conferitori del “Fondo di dotazione” hanno diritto per Statuto a partecipare alla “Assemblea Generale” che, a norma dell’art. 10 dello Statuto, ha esclusivamente compiti consultivi e, il peso del voto di ciascun conferitore (per funzioni esclusivamente consultive) è in ragione del valore del patrimonio singolarmente conferito sul patrimonio complessivo”.
Sulla questione dello “staff”, evidenzio che in ARAP non ci sono staff. E, come al Comune di Avezzano o alla stessa Lfoundry (recitata per comodità), ci sono dipendenti della Lega, di FI, di FdI, del PD, del M5S e credo anche nostalgici del partito monarchico.
Sulla trasparenza, laddove riscontrassi lacune, -conclude il Direttore Arap – accetto l’invito a disporre maggiore attenzione.