Patto di ferro tra i Comuni dell’alveo fucense per spingere la Regione e reinserire nel prossimo bilancio la posta sfumata dell’impianto irriguo (46milioni e mezzo) con l’aggiunta di altre risorse: senza accenni polemici, ma nello spirito di collaborazione, sindaci o delegati hanno condiviso in toto l’importanza strategica dell’impianto irriguo per l’economia della Marsica e della Regione, aprendo la porta a iniziative unitarie per centrare l’obiettivo inseguito da decenni. Nel faccia a faccia a Palazzo di città promosso dall’assessore, Loreta Ruscio, insieme ai consiglieri, Fabrizio Ridolfi, Carmine Silvagni, Antonio Del Boccio, Alfredo Chiantini, Ernesto Fracassi, -dove hanno preso parte pure l’assessore Patrizia Gallese e il consigliere Gianluca Presutti-, seppur con sfumature diverse, come ad esempio, il vice sindaco di Pescina, Luigi Soricone, favorevole all’impianto, ma contrario alla captazione dell’acqua a monte del paese, gli amministratori, che hanno lodato l’iniziativa di Avezzano, hanno assicurato la ferma volontà di fare gioco di squadra per spingere l’amministrazione Marsilio a riscrivere in bilancio i fondi tolti per il Covid con l’aggiunta di ulteriori risorse e fornire tempi certi per il progetto.
Obiettivo delineato in apertura dall’assessore Ruscio e i consiglieri Silvagni e Del Boccio. Per dare ancor più forza alla richiesta si è parlato pure di un atto amministrativo unitario da approvare nei consigli comunali e inviare alla Regione con richiesta di incontro urgente unitamente alle associazioni agricole. “Sono decenni che il Fucino attende l’impianto irriguo”, ha ricordato Quirino D’Orazio, sindaco di San Benedetto dei Marsi, “il primo obiettivo è farsi riassegnare i fondi poiché la Marsica non solo agricola sta subendo danni pesanti su tutti i fronti”. Raffaele Favoriti, primo cittadino di Ortucchio, ha auspicato “concretezza per realizzare finalmente l’impianto e invasi per raccogliere l’acqua nella stagione invernale”, mentre Dino Iacutone, assessore di Celano, ha espresso rammarico per la messa all’angolo del Consorzio di Bonifica che ha realizzato vari tratti di rete irrigua e ribadito l’urgenza dell’impianto anche per ridurre le spese per gli agricoltori che devono certificare anche l’acqua usata per irrigare”.
Sulla necessità di velocizzare l’opera hanno battuto pure gli amministratori degli altri centri fucensi. “Sono anni che si parla dell’impianto”, ha detto Oreste Fosca, vice sindaco di Trasacco, “quindi l’auspicio è che tutti i Comuni fucensi marcino uniti per incentivare lo sviluppo economico, contrastare l’inquinamento ambientale e liberare gli agricoltori dall’incubo siccità”. Per Antonio Mostacci, sindaco di Collarmele, “l’impianto è una priorità assoluta per il territorio: la Regione deve rimettere le somme sottratte all’orto d’Italia con l’aggiunta di altre risorse del Pnrr”. Una partita strategica per Luco dei Marsi, il “comune più in sofferenza per l’acqua. Qui”, ha ricordato il sindaco, Marivera De Rosa, “abbiamo costituito un tavolo verde per dare soluzione ai problemi idrici e di inquinamento. Nei contatti con la regione ci avevano assicurato che la soluzione era alla portata, poi il Covid ha bloccato un po’ tutto, quindi ben venga il tavolo aperto dove tutti uniti chiediamo alla Regione di rimettere urgentemente i fondi tolti. E fare pressione compatti e determinati per risolvere un problema che si trascina da tanti, troppi anni”.
All’incontro è intervenuto pure il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, mentre Gioia e Cerchio non hanno potuto partecipare ma sono in sintonia col progetto. Stabilita la linea, ora sarà stilato un documento condiviso per sollecitare un incontro con la Regione, visto che si avvicina la predisposizione del bilancio, dove, per centrare l’obiettivo inseguito vanamente da decenni, si confida in un sostegno concreto dei consiglieri regionali del territorio.