TAGLIACOZZO – “Bisogna dire che con la loro inattività amministrativa, con la loro falsa trasparenza, con il loro perverso sistema di fare favoritismi nei confronti di alcuni pochi, ma a discapito di molti altri, oppure nelle ritorsioni nei confronti dei non amici. Tutto questo, cari tagliacozzani deve finire. La variante al piano regolatore generale è un esempio di cui vantavano appena eletti a giugno di cinque anni fa. L’amministrazione appena passata poche cose e mala menti ha prodotto e una di queste è la variante al piano regolatore che ora come diverse azioni amministrative è sub judice” – Sono queste le parole e il tono del sindaco Vincenzo Giovagnorio nel comizio finale delle elezioni amministrative 2016, per commentare la passata amministrazione di Maurizio Di Marco Testa.
E chi l’avrebbe mai detto che a distanza di cinque anni, si fosse tutto dimenticato, e ora come se niente fosse, potrebbero amministrare insieme la res pubblica della città? Specie dopo il mancato sostegno dell’ex sindaco al documento alla salvaguardia dell’ospedale locale.
L’asse Giovagnorio-Di Marco Testa per alcuni non segna solo la trasformazione di Prospettiva Futura in Prospettiva Passato sotto alcuni punti di vista, segna anche una delusione per il dibattito democratico vedendo che, dopo l’alleanza, non sono state in grado di costruirsi altre compagini. Un’alleanza tra avversari politici, senza un avversario comune, che sembra quasi nascere meramente per assicurarsi un posto.
Per altri, il piano di fino realizzato strategicamente dall’astuzia dell’assessore Roberto Giovagnorio è stato un atto di geniale politica locale, una vittoria del civismo, con la messa fuori gioco dei partiti e dei rappresentanti locali come Benedetta Fasciani che, dopo mesi, non sono riusciti a presentare una compagine.
Complice di tutto ciò, forse, il silenzio timoroso di un sindaco rimasto solo per mesi a lottare per la macchina amministrativa e per la sua città. Un primo cittadino in lite con l’Assessore al Festival Chiara Nanni fino a pochi giorni fa, con l’assessore al bilancio schierato con quello ai lavori pubblici. Un sindaco solo negli uffici a gestire pandemia, contrasti con la regione, a combattere come fa un vero leader per amore del proprio territorio, ma che in parte, è stato messo sotto scacco dal suo attuale vice nella formazione delle liste.
L’assessore Giovagnorio ha preso le redini delle formazioni delle liste: ha prima posto un veto contro Tagliacozzo Unità, spaccando parte del Pd locale che voleva questa fusione. Un’azione che potrebbe essere indirizzata a una lotta contro Fina e Piacente (sponsor Montelisciani).
Nel piatto c’è l’alleanza con il consigliere di Fdi Gianluca Alfonsi (Sponsor Di Marco Testa insieme a Mario Quaglieri), per contrastare al netto una ragazza inesperta che ha fatto troppi errori. Poi con l’aiuto di Lorenzo Pendenza e Giovanni Nanni (protagonisti della vittoria di Lorenzo Berardinetti per la settima volta a Sante Maria) l’alleanza con Di Marco Testa ha preso sempre più concretezza. Inoltre, con la spinta di Pendenza, sembra che il primo cittadino potrebbe aver accettato anche il sostegno della Lega.
E poi ci potrebbe essere anche lo zampino di Mister X e altri esterni riusciti nell’impossibile: prima l’allineamento di Augusto D’Alessandro nella squadra di Prospettiva Futura e poi lo strappare il morbido elemento di Di MarcoTesta (contrario a Giovagnorio), Angelo Poggiogalle e allearlo con il sindaco vincente per poter tornare protagonista nell’amministrazione della città.
In più, c’è un altro candidato di Villa: Angelo Di Marco. La lista che ha vinto senza candidati della frazione più grande oggi si ritrova due candidati, e dovremmo dire tre se si conta l’appoggio di Maurizio Di Marco Testa.
Alcuni rappresentano malumori in città verso un’alleanza che dovrà essere giustificata più che con un semplice comunicato stampa che sottolinea pace e tranquillità. La nuova squadra rischierebbe di avere una giunta “non propria”, o meglio non originaria Altri, invece, gioiscono per la presenza di una sola lista e per la vittoria di un’assise civica per il bene della città.
In ogni caso, però, una “vittima” è stata segnata: il dibattito democratico tagliacozzano. Da una parte questa alleanza ha demotivato le opposizioni, ma dall’altra le opposizioni non sono state in grado di costruire una squadra in cinque anni.
Alcuni si chiedono perché Roberto Giovagnorio con i numeri dalla sua parte non ha fatto una lista propria con una sua squadra? In ogni caso, alla fine, il piatto finale arrivato a tavola è stato un classico piatto di gnocchetti con i ceci, anche riscaldato, con qualche ingrediente di qualità.
Il passato è futuro a Tagliacozzo?