AVEZZANO – …e sono due. Secondo incidente rilevante tra aereo e drone accaduto nei cieli canadesi circa 15 giorni fa nei pressi della pista di Buttonville. Un Cessna 172 in finale per l’atterraggio, a circa 450ft di quota, ha impattato violentemente contro un drone della Polizia canadese che si trovava sulla stessa traiettoria dell’aereo. Quest’ultimo ha riportato seri danni alla carlinga e all’elica ma comunque nessuna conseguenza per l’equipaggio a bordo; ad ogni modo solo una serie di circostanze favorevoli hanno evitato il peggio altrimenti ora si parlerebbe di ben altro evento.
Non è chiaro, comunque, il motivo della presenza di un drone della Polizia canadese nei pressi di una Avioscuola oltretutto, sembrerebbe, senza alcun preavviso.
Nell’impatto il drone è andato distrutto ma dai danni riportati dall’aereo si evince chiaramente che si tratta di un Sapr di grossa stazza (almeno 5 kg), il quale ha impattato nella parte inferiore della copertura motore danneggiando anche l’elica. Se avesse preso il motore in modo diretto l’incidente avrebbe avuto ben altre conseguenze.
Questi eventi riportano sempre alla luce la questione sulla sicurezza del volo. La corretta separazione tra gli spazi aerei è fondamentale per la buona sicurezza degli aeromobili e ciò è attuabile solo con una altrettanta corretta formazione in campo aeronautico.
Purtroppo la formazione per i droni è stata notevolmente defraudata degli elementi importanti, in nome di una non ben specificata logica commerciale per la diffusione degli apparecchi “unmanned”. Ciò sta portando ad un abbassamento dei livelli di consapevolezza da parte dei nuovi piloti “unmanned”, i quali talvolta operano in maniera affrettata e poco calcolata.
Senza nominare i notevoli abusivismi che ancora circolano nei cieli anche della nostra Marsica, si raccomanda sempre di acquisire maggiore consapevolezza sul funzionamento degli spazi aerei e dei droni; Enac, infatti, con la nuova normativa ha cancellato tutto l’aspetto addestrativo pratico per l’acquisizione dell’attestato di volo creando così una voragine formativa quasi incolmabile da parte dei nuovi piloti.
Ai nuovi piloti, il suggerimento che viene dato, è quello di acquisire l’attestato di volo e successivamente procedere ad un periodo di “allenamento” (possibilmente guidato), per capire al meglio il funzionamento degli apparecchi “unmanned”. Solo così si possono limitare al minimo eventi come quello accaduto in Canada.