Casse comunali in sofferenza sul fronte della Tari: dai riscontri effettuati dagli uffici, in corso d’opera, su 17 mila utenze domestiche mancherebbero all’appello con il pagamento oltre duemila fruitori del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per gli anni 2018/2019. Scattano, quindi, i primi mille solleciti mirati a incassare il dovuto, o, per chi avesse pagato, ma non risulta in regola per qualche disguido, di comunicare all’Ente il versamento effettuato.
Per non intasare gli uffici finanziari -guidati da Massimiliano Panico-, la seconda tranche di solleciti arriverà nei prossimi mesi. “L’obiettivo dell’ente, sul quale stiamo lavorando”, afferma l’assessore al bilancio, Loreta Ruscio, “è quello di contrastare il fenomeno dell’evasione che penalizza il Comune e la stragrande maggioranza degli utenti che paga regolarmente per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per questo gli uffici, dopo i riscontri incrociati per gli anni 2018/19, stanno via via inviando i solleciti a chi non risulta in regola con i pagamenti. A volte, infatti, il contribuente non risulta in regola perché, pur avendo regolarmente pagato con F24, lo stesso non risulta pagato all’Agenzia delle Entrate o per errore del codice dell’Ente o della digitazione del codice fiscale”.
Se qualcuno riceve l’avviso ma ha effettuato il pagamento però, non ha nulla da temere: basta comunicare il versamento agli uffici entro i 60 giorni dal ricevimento del sollecito. I moduli possono essere scaricati e inviati al Comune tramite posta elettronica o Pec ma, per agevolare il contatto dei cittadini con gli uffici, anche per la situazione pandemica, l’Ente ha attivato 4 numeri cellulari ad hoc: 331/2642612; 331/2642602; 331/2642556; 331/2641523 contattabili da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.30; mentre il martedì e giovedì anche il pomeriggio dalle 15.30 alle 17.