PESCASSEROLI – Nonostante l’emergenza e le restrizioni imposte dal Coronavirus, Pescasseroli rinnova la tradizione della Festa Patronale in onore dei Santi Pietro e Paolo i giorni 28-29 e 30 giugno. La Parrocchia ha voluto organizzare ugualmente la Festa, facendosi interprete degli antichi e profondi sentimenti di amore e devozione della comunità di Pescasseroli verso i suoi Protettori, un amore ed una devozione duraturi ed indefettibili, che affondano le radici nella storia della comunità.
La festa è un simbolo di unione, un momento nel quale tutta la comunità si unisce e si riconosce da secoli. Da sempre le feste patronali sono sinonimo di celebrazioni solenni, processioni, bande, cassarmoniche, bancarelle, giostre e fuochi d’artificio e rispondono al desiderio e alla necessità vitale dell’uomo di dare spazio alla spiritualità e alla socialità, attraverso manifestazioni di gioia, per interrompere la monotonia del quotidiano. Anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, non mancano dunque le luminarie che contornano la bellissima piazza della chiesa, il consueto giro della banda dei “Leoncini d’Abruzzo” per le strade del paese che dona allegria, i concerti del coro “Decima Sinfonia” di Pescasseroli lunedì 28 alle 21.30 e dei “Clarinettisti in coro” di Pescina martedì 29 e le celebrazioni solenni in onore dei santi Patroni presenziate, oltre che dall’Abate parroco di Pescasseroli, dal parroco Candela don Michele Centola e da S. Em.za il cardinale Enrico Feroci.
Igor Stravinsky scriveva: “Una vera tradizione non è la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente” e questo è il vero miracolo di quest’anno tornare a meravigliarsi e a respirare il profumo della festa.