L’AQUILA – Sicuramente un curriculum vitae ricco di attività quelle del nuovo manager della Asl1 Ferdinando Romano, nominato ieri dalla Regione Abruzzo per guidare la Asl1. Attualmente titolare del Programma Unità Operativa Complessa equivalente “Progettazione Organizzativa delle attività assistenziali” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I della Regione Lazio, Romano è Professore Ordinario di Igiene Generale ed Applicata all’università Sapienza di Roma.
Come per il Testa, ci sono esperienze “chiuse a metà” anche per il nuovo romano che arriva alla guida della Asl1. In questo caso, il percorso è stato diverso. Romano, il Ferdinando per precisare, “vanta” una dimissione lo scorso Marzo 2020 da direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I, proprio quando l’ospedale era devastato dal contagio di 18 medici dei reparti di Oncologia A e B, vi erano state diverse denunce relative alla presunta assenza di percorsi protetti, indicati dall’Istituto superiore di Sanità per i pazienti con sospetto di positività al virus. Inoltre, ci fu anche un episodio relativo alle fognature guaste dell’Eastman, struttura individuata dalla Regione Lazio come “Covid Hospital 5”, in cui i primi malati arrivati sono stati sommersi dai liquami. Alle origini delle dimissioni di Romano, sembra ci sia stata una lite con il direttore generale Panella.
Fu proprio un consigliere regionale di Fratelli D’Italia, Antonello Aurigemma a denunciare il caos dell’Umberto I su diversi quotidiani locali e regionali del Lazio il 23 marzo 2020: “Quello che sta accadendo nella più grande azienda ospedaliera d’Europa non ha precedenti in questo momento drammatico che si sta attraversando a livello internazionale. Il Direttore sanitario si è rimesso dopo liti furibonde con il direttore generale. Non possiamo lasciare che il Policlinico Umberto I, tutto il personale sanitario e le migliaia di persone che ne usufruiscono giornalmente in questo momento particolare rischino la propria vita per l’incapacità di un direttore generale chiuso nel suo fortino preso da delirio di onnipotenza che non segue neanche le direttive impartite dall’ISS, dal ministero della salute, dalla protezione civile e dalla regione”.
Ciò non elimina le altre esperienze della nuova figura come ad esempio il ruolo Direttore Generale presso l’Azienda Sanitaria USL Roma D, o quello di componente della Commissione Interministeriale per la Sicurezza Alimentare della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quello ancora di Componente della Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria, Ministero della Salute; Presidente di Panel del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; Esperto della Commissione Antidoping del CONI; Direttore Scientifico dell’Accademia Nazionale di Medicina; Presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare, Ministero della Salute; Vice Presidente Nazionale della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO).
Insomma, un cv decisamente ricco. Forse già occupato in altri settori, ma se è vero che Romano era nella lista già alla prima nomina dell’altro romano, il Testa, come mai non è stato scelto fin dall’inizio?