È cronaca delle ultime ore l’avviso di garanzia emesso nei confronti del sindaco del Comune di Crema, Stefania Bonaldi, a seguito di un incidente avvenuto ad un bambino che si è schiacciato un dito in una porta in un asilo nido, non gestito tra l’altro dall’ente.
La Procura ha ritenuto opportuno, quindi, indagare il primo cittadino per non avere adottato le misure necessarie per evitare l’incidente in cui il bimbo, per fortuna, non ha riportato lesioni gravi.
Quella di Crema, che sembrerebbe essere una situazione singolare, è stata invece solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È da tempo che molti amministratori lamentano il fatto che “fare il sindaco sia diventato un mestiere pericoloso”: le cronache nazionali e locali raccontano spesso di sindaci andati a processo per i ruoli che rivestivano ed assolti, poi, nella maggior parte dei casi.
Ricordiamo a tal proposito Chiara Appendino, Virginia Raggi e Simone Uggetti.
Solo qualche settimana fa, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale Libero, il Presidente Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva dichiarato: “Ogni volta che un sindaco firma un atto rischia di commettere un abuso d’ufficio. Se non firma, rischia l’omissione di atti d’ufficio”, ed ancora “i dati del 2016/2017 dicono che sono state elevate circa 7.000 contestazioni per abuso d’ufficio. Per ognuna di esse c’è un amministratore indagato.
I provvedimenti definitivi di condanna, nello stesso periodo, sono stato meno di cento. La sproporzione è evidente. Quasi tutti gli indagati sono stati prosciolti dall’accusa; molti, addirittura, non sono stati nemmeno rinviati a giudizio”.
In questa intervista, del 31 maggio scorso, il Presidente si è soffermato a parlare anche della gogna mediatica cui sono sottoposti molti amministratori: “Ritrovarsi sui giornali come un malfattore e dover abbassare lo sguardo mentre incroci i tuoi concittadini, senza aver commesso reati, è la cosa più brutta che possa accadere a un sindaco. Spesso sbagliamo anche noi politici a valutare i fatti”.
Tuona ancora: “I sindaci sono gli unici amministratori che, se condannati in primo grado per abuso d’ufficio, sono sospesi per 18 mesi” come previsto dalla legge Severino.
L’Anci sta preparando una proposta di legge per ridurre gli effetti della Severino con l’arrivo delle risorse del Recovery Plan.
Oggi, dopo gli ultimi accadimenti e intervenendo vicenda di Crema, Decaro torna a parlare, e attraverso un comunicato stampa, dichiara: “Quanto accaduto alla sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, è l’ennesima testimonianza di quello che l’Anci e tutti i sindaci Italiani stanno denunciando ormai da tempo.
Non è nostra abitudine contestare le attività della magistratura ne metterne in discussione le scelte ma lo Stato deve metterci nelle condizioni di fare il nostro lavoro serenamente. Non chiediamo l’immunità o l’impunità, come abbiamo già scritto nell’appello del 2 marzo scorso, in occasione della vicenda che colpì Chiara Appendino, chiediamo solo di liberare i sindaci da responsabilità non proprie. Così non è più possibile andare avanti. E se non è stato sufficiente un accorato appello al Governo e al Parlamento, sottoscritto da quasi 4 mila sindaci italiani, per attirare l’attenzione di chi può e deve prendere provvedimenti su quanto sta accadendo, vorrà dire che sfileremo con le nostre 8 mila fasce, costituendoci “parte civica”, nell’aula di tribunale dove la sindaca di Crema dovrà forse un giorno presentarsi per difendersi da questa accusa.
Saremo lì con lei, o con qualsiasi altro sindaco chiamato a difendersi da colpe che evidentemente non sono e non possono essere sue. Perché non è la sindaca di Crema oggi ad essere stata indagata ma insieme a lei ci sentiamo tutti indagati. Primo o poi qualcuno dovrà rispondere quando l’Italia resterà un Paese senza sindaci”.
Dopo vari messaggi di solidarietà, a rincarare la dose, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente delle Autonomie locali italiane: ”È assurdo, basta con queste pazzie contro i sindaci. Come si può indagare un Sindaco per una cosa del genere? Siamo al ridicolo. Davvero poi ci sorprendiamo che scarseggiano i candidati a sindaco? È quanto mai urgente che il legislatore intervenga sulle eccessive responsabilità oggettive che hanno i sindaci, perché non possono ridursi a capro espiatorio di tutti i mali del Paese. Un abbraccio forte a Stefania Bonaldi”.