Le tredici Bandiere Blu conquistate dalle spiagge abruzzesi sono un’ottima notizia per la promozione turistica del nostro territorio: per questo adesso occorre guardare al futuro, investendo in sostenibilità e potenziando i servizi destinati all’accoglienza. Anche perché il turismo balneare resta la voce più significativa della bilancia commerciale del settore.
Secondo il responsabile regionale di Cna Turismo, Gabriele Marchese, «va salutato come un grande successo la conquista dei tredici vessilli rilasciati dalla Fondazione FEE. Particolarmente significativi sono la new entry assoluta di Pescara, ma anche il ritorno di tradizionali località del nostro turismo balneare, come Martinsicuro e Francavilla. Si è trattato dell’esito di un lavoro di squadra cui – al di là della corsa alla rivendicazione – hanno concorso, nella diversità delle competenze e delle risorse messe a disposizione, tanto la Regione quanto gli enti locali interessati. Ma anche gli operatori del settore, che in tutti questi anni con il loro lavoro hanno contribuito a rendere le spiagge abruzzesi sicure, pulite e convenienti».
A detta di Marchese, adesso però si tratta di investire su più fronti, per consolidare il risultato raggiunto: «E’ chiaro che la tutela delle acque resta il primo degli obiettivi da perseguire, e dunque vanno sviluppati gli investimenti nella depurazione per mantenere le posizioni raggiunte e per aggiungere altre località all’elenco. Poi, visto il peso che il turismo balneare riveste per l’Abruzzo, vanno completate le infrastrutture strategiche per la promozione sui mercati, come la Via Verde ciclabile che unirà Martinsicuro a San Salvo; e migliorati i servizi complessivamente offerti sulle spiagge, in modo da renderle sempre più sicure e attrattive. Elementi, questi, che devono diventare voci di una promozione unitaria del turismo balneare e costiero abruzzese, visto come un tutt’uno». Da ultimo, il nodo degli orari: «Davvero impossibile immaginare una stagione turistica sulla costa che possa essere vincolata da un coprifuoco fissato alle 22; un orario che con ragionevolezza deve essere spostato in avanti fino al superamento».