CELANO – Sono scaduti ieri, venerdì 30 aprile, i termini per il ricorso in cassazione per gli indagati dell’inchiesta “Acqua fresca”.
Abbiamo letto ed approfondito sia l’ordinanza del Gip che le motivazioni del Tribunale del Riesame di L’Aquila, per capire la posizione del sindaco di Celano Settimio Santilli, che al momento risulta sospeso dal suo incarico e che fino ad oggi non ha rassegnato le dimissioni.
Al sindaco Santilli, con ordinanza del Tribunale del Riesame, sono stati annullati 4 capi di imputazione: restano pendenti 4 capi di accusa che vedono coinvolti diversi indagati.
- Falso ideologico per la firma della delibera n. 277 datata falsamente al 29.12.2017 proposta dall’allora vice sindaco Ezio Ciciotti promotore da sempre dell’iniziativa sin dal 2013 sul premio “Vittoriano Esposito” e che per questo capo d’accusa non è indagato. Al sindaco, dopo decine di pagine di intercettazioni riferite ad altri indagati captate sul quantum del rimborso da riconoscere secondo apposita rendicontazione alla libreria Edizione Croce che è stato sempre di 12.000 €, viene attribuita questa intercettazione a pagina 48: “allora noi abbiamo a fine anno una delibera che individua la spesa per poterla caricare su bilancio…però ancora…questo potremmo fare…la liquidazione, cioè il pagamento vero e proprio lo possiamo pensare di fare mò…se tu sei d’accordo eh…. La medesima intercettazione, a pagina 49 dell’ordinanza viene però attribuita al segretario comunale ATTILI, ma la Procura di Avezzano la attribuisce al Sindaco e a suo giudizio, dimostra la piena consapevolezza dell’illecito da parte di questi. Alla fine per la prima volta rispetto agli altri anni alla libreria Edizione Croce non verranno liquidate 12.000 €, bensì 11.100 € per la contestazione di alcune ricevute allegate alla rendicontazione.
- Falso ideologico per la firma della delibera n.127, datata falsamente 9 giugno 2018 dove non risultano intercettazioni a carico di Santilli. La delibera è relativa alla verifica delle rendicontazioni della società sportiva Celano F.C. Marsica inerenti la gestione degli impianti sportivi comunali per le stagioni dal 2012 al 2016 che vede sotto processo in Corte dei Conti tutti gli ex amministratori dell’epoca. La delibera era necessaria alla ricostruzione della vicenda per permettere la presentazione delle memorie difensive agli indagati. Le intercettazioni degli altri indagati vertono però su uno specchietto allegato alla delibera prodotto dai dirigenti comunali che ricostruisce le rendicontazioni e non sul corpo della delibera stessa. Il Sindaco viene indagato per la firma della delibera. La cosa curiosa è che nel rinvio a giudizio della Corte dei Conti nei confronti degli ex amministratori viene citata proprio la stessa delibera trasmessa dal Sindaco che è stata tra l’altro discussa anche nella specifica udienza lo scorso 13 aprile. Perché i giudici della Corte dei Conti ritengono dunque vera la delibera per il rinvio a giudizio degli ex amministratori e la discutono in udienza, mentre nell’inchiesta “Acqua fresca” viene ritenuta falsa dalla procura di Avezzano? Quali interessi ci sarebbero stati a falsificare un atto inviato poi ufficialmente in Corte dei Conti?
- Turbata libertà degli incanti per la gara sulla progettazione della scuola media Beato Tommaso da Celano, in cui Specchio per la scelta del presidente di gara si era fatto mandare un elenco di professionisti dall’ordine degli ingegneri degli dell’Aquila.
- Turbata libertà del procedimento per la direzione lavori delle aree degradate nel quartiere Stazione, ovvero la scuola di Rione Vaschette, per intenderci dove ora si trova il Centro Anfass Peter Pan, l’asilo nido in via della Sanità, la palestra e il campo da calcetto dietro la chiesa del Sacro Cuore e la sede del Centro per l’Autismo che sorge nei pressi della caserma dei carabinieri ed inaugurato la scorsa estate. La scelta della suddivisione in lotti risale già al 2015 allorquando il Comune di Celano ricevette un finanziamento ministeriale di 2.000.000 di euro. Gli stessi lavori divisi in tre lotti furono affidati a tre ditte diverse, stessa cosa venne fatta per le direzioni lavori, affidate in questo caso, essendo sotto i 40.000 euro in affidamento diretto come previsto dall’articolo 36 comma 2) lettera a) del D.LGS. 50/2016 e dalle linee guida ANAC n. 4. La procura ipotizza che la suddivisione in lotti sia stata fatta invece artatamente nel 2018 per affidare le direzioni lavori a 3 professionisti vicini all’amministrazione.
La procura ipotizza che il sindaco abbia indicato il presidente della commissione di gara nella persona dell’ing. Marco Barbieri scelto però nel medesimo elenco da Specchio come presidente di un’altra gara e nonostante in una intercettazione lo stesso Specchio a colloquio con Piccone esclami:”Per maggior precisione…non è che Settimio ha detto “su quella gara mettici il presidente”, dice ”questo è una persona amica mia” in generale…” Non risulta agli atti alcuna intercettazione tra il sindaco e l’ing. Barbieri. La gara per la progettazione della scuola, poi non verrà mai più eseguita proprio per volontà del Sindaco stesso a seguito di una nota ufficiale inviata a Specchio. Tra l’altro se si va sull’albo pretorio del Comune di Celano l’ing. Marco Barbieri non risulta aver ricevuto mai incarichi dal Comune di Celano.
Questa l’intercettazione del sindaco Santilli a colloquio con Daniela Di Censo e Francesco Stornelli:
“Settimio SANTILLI aveva proseguito la discussione dicendo di aver dato indicazioni a SPECCHIO per la preparazione di un elenco contenente i nominativi di giovani architetti e ingegneri, che non avevano mai lavorato al Comune di Celano”.
Alla fine le tre direzioni lavori verranno affidate a tre tecnici che non avevano mai ricevuto incarichi dal Comune di Celano, ovvero l’ingegner Vicaretti di Celano, l’architetto Piperni di Celano e l’architetto Storione di Collarmele. L’architetto F. Stornelli che si supponeva fosse stato indicato dal Sindaco Santilli e coinvolto nell’indagine è stato già prosciolto dal GIP qualche giorno fa proprio per non aver mai ricevuto incarichi dal comune di Celano.
Per questi capi di imputazione pendenti, e per cui ancora dovrà essere stabilita la colpevolezza solo dopo aver affrontato un processo, il sindaco è stato sottoposto al divieto di dimora nella Città di Celano da ben oltre 50 giorni.
È bene ricordare, altresì, che in Ue vige una direttiva sulla “presunzione di non colpevolezza” o “presunzione di innocenza”. Lo scorso 30 marzo è stato presentato ed approvato in Camera un emendamento che prevede: uno stop al processo mediatico, alle conferenze stampa e ai video degli atti di indagine, ai nomi con cui si battezzano le inchieste, alle intercettazioni spiattellate sui giornali.
La giustizia farà il suo giusto corso, ma sarebbe opportuno leggere con dovizia ed in maniera completa gli atti, non estrapolando solo alcune parti dell’ordinanza della Procura e delle motivazioni del Tribunale del Riesame con il fine ultimo di far già condannare dall’opinione pubblica gli indagati.
Deontologia professionale ed onestà intellettuale imporrebbero invece ai giornalisti obiettività ed oggettività nel riportare i fatti e non soggettività e visioni completamente di parte alimentate dal giustizialismo e non dal garantismo.