AVEZZANO – Se bisogna rilevare un problema nell’emergenza sanitaria nella Marsica, riguarda la situazione dell’ospedale civile di Avezzano e la sua funzionalità durante l’emergenza covid. Ad oggi, il quadro è il seguente: sono in totale 118 i pazienti marsicani ricoverati per coronavirus e 12 in terapia intensiva (questi ultimi fuori comune). Dei 118 pazienti infetti ricoverati, 41 sono nell’ospedale di Avezzano, suddivisi nei vari reparti: 34 in malattie infettive, 6 nel reparto di terapia subintensiva e 1 paziente nel reparto Obi.
25 marsicani sono ricoverati nell’Ospedale di Tagliacozzo. 50 pazienti, invece, sono ospedalizzati fuori comune, in altri presidi regionali, in quanto non è possibile ricoverarli nel territorio marsicano.
Da oggi pomeriggio, inoltre, il reparto di Medicina diventa medicina covid, con potenziali 9 ricoveri. Per questo motivo, la crisi si manifesta per i pazienti no covid, che al momento sono 6 in attesa di ricovero e non possono essere inseriti nell’ospedale di Avezzano.
A questo punto, perché non è stato accolto l’appello del sindaco di Avezzano che già mesi fa richiedeva un modulo di 15 posti, attrezzati anche per la terapia intensiva? Il modulo tra l’altro era stato messo a disposizione gratuitamente dalla protezione civile, ma è stato mandato indietro, perché rifiutato dalla direttrice del presidio Lora Cipollone.
La stessa direttrice aveva annunciato che entro il 15 febbraio sarebbero stati terminati i lavori per l’istituzione di posti di terapia intensiva all’interno di presidio, per i quali non è ancora annunciata un’imminente attivazione. Come mai?
Come mai si ha bisogno che il reparto di medicina venga trasformato in medicina covid, creando una forte mancanza alla sanità del territorio?
Stando così la situazione, il problema di un’Avezzano in zona rossa, non dipende dal numero dei contagi, relativamente al limite, dipende, come spesso evidenziato, dalla condizioni sanitarie. Ed è sempre la stessa storia: perché a Pescara un ospedale da 13 milioni di euro che ha consentito alla città della costa di affrontare al meglio l’epidemia e nell’entroterra si entra in crisi con una minima percentuale di ricoveri sulla popolazione?
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, tanto attento a protestare contro il Governo e contro le misure del Ministro Speranza, perché non ci illumina dicendo dove devono essere ricoverati i malati no covid? Perché non ci illustra l’effettiva funzionalità di una tendostruttura, ad oggi inutilizzata e inserita come risposta agli accorati appelli dei sindaci della Marsica che riuniti tutti insieme chiedevano l’ospedale da campo?
Tante domande, tanta rabbia di un popolo in crisi sanitaria, economica, emotiva e psicologica. E di risposta una vaccinazione abruzzese che prosegue lenta e un presidente che si arrabbia con la stampa, ma che non risponde ai cittadini.