La variante inglese del coronavirus “si trasmette con grande efficienza tra bambini e adolescenti e questo vuole dire che la scuola rimane un serbatoio importante. Abbiamo una guardia abbassata in questo momento”. Lo ha detto Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ospite di ‘Agorà’ su Rai3. Per lo scienziato, “si tengono aperte delle falle e ritardiamo il processo di limitazione dell’infezione, io sono del parere che non si possono subire errori senza fare nulla. Occorre mettere in piedi dei programmi per lo screening in determinati contesti come la scuola, ad esempio provare a vedere se funzionano i test salivari”.
“Non ho mai creduto alla sistemazione veloce delle cose. Quando sentivo dire che la faccenda avrebbe dovuto essere a posto in questi giorni, mi sono dovuto esprimere. Ogni volta sembra che io sia quello del pessimismo e delle docce fredde, ma i dati sono quelli. Al di là dell’ottimismo espresso da qualche collega anche autorevole, bisogna vedere che cosa succede dopo Pasqua e che impatto avranno questi giorni”, ha aggiunto. “Non si parla solo dei movimenti delle persone e delle conseguenze, ma anche dell’efficienza della macchina vaccinale. Non vorrei ci fosse un momento di rilassamento, mi auguro francamente di no. Il mese d’aprile credo sia cruciale, potrebbe farci vedere quello che abbiamo più volte prospettato: la luce in fondo al tunnel”.
“Credo sia ineluttabile procedere in questo modo, bisogna mettere d’accordo componenti politiche e tendenze diverse, soprattutto coloro che tirano la coperta a favore delle riaperture. L’indicazione premiale relativa ai vaccini può essere un incentivo, ma se non ci sono i vaccini… Senza farina, non si fa il pane…”, ha affermato ancora.