di Roberta Placida
AVEZZANO – Torniamo ancora sulla vexata quaestio dell’Università.
Gli estremi della questione sono, da una parte, il rilancio della sede distaccata dell’Ateneo teramano attraverso il potenziamento dei corsi, l’ampliamento dell’offerta formativa e l’individuazione di una sede adatta ad una struttura universitaria, dall’altra la chiusura, con tutte le conseguenze sociali, economiche e culturali che un atto del genere comporterebbe. È evidente che una amministrazione lungimirante, con a cuore il bene della città, non prenderebbe assolutamente in considerazione l’ipotesi della chiusura, ma si attiverebbe con tutti i mezzi a sua disposizione per scongiurare la perdita del polo universitario, ben consapevole che ciò che si è ottenuto in tanti anni e con tanti sforzi, verrebbe cancellato in un attimo, senza possibilità di tornare indietro. E la perdita dell’Università avrebbe ripercussioni catastrofiche in una città la cui economia è al tracollo, dalla quale i giovani scappano per trovare altrove possibilità di realizzazione e in cui la cultura, purtroppo, non ha spazi idonei ed è sempre più appannaggio di élites che poco hanno a che fare con l’intrinseca democraticità del sapere. L’Università, se opportunamente potenziata, darebbe vita a circoli virtuosi diventando un volano per il rilancio economico e culturale non solo di Avezzano, ma della Marsica tutta. Per tenere alta l’attenzione sul problema, i rappresentanti degli studenti dell’Università di Teramo, sede di Avezzano, Mario Pisotta, Giulia Gianfelice e Elmira Izeti hanno chiesto un incontro al sindaco che li ha ricevuti ieri, Martedì 26 Giugno, presso il palazzo comunale.
I Consiglieri di Facoltà, hanno chiesto al sindaco un aggiornamento sulle iniziative che l’amministrazione ha posto in essere, nell’ottica del rilancio, dall’ultimo incontro con il Rettore, con particolare riferimento alla struttura che ospiterà gli studenti.
Il Sindaco ha comunicato che, nell’impossibilità di ampliare l’attuale sede, situata presso un’ala del palazzo del liceo classico, l’amministrazione sta valutando la fattibilità di diverse soluzioni come il trasferimento presso la struttura dell’ex CRAB e la ristrutturazione della vecchia sede di via Napoli, tanto che è già in corso la procedura per verificarne l’agibilità. Il primo cittadino ha intenzione di incontrare di nuovo il Rettore per definire alcune iniziative e di coinvolgere gli altri sindaci marsicani.
Gli studenti, appellandosi al senso di responsabilità del sindaco nei confronti della città, dei giovani e delle loro istanze culturali, hanno insistito sulla necessità di risolvere la problematica prima dell’apertura delle iscrizioni per il nuovo anno accademico, ed espresso la volontà di partecipare attivamente al processo di rilancio, che non può prescindere dal parere degli studenti.
«La città – dichiara Mario Pisotta – si è espressa a favore della nostra causa in tutte le forme possibili: sulla stampa, sui social network ed in pubbliche riunioni. Ci supportano non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie e le associazioni e i cittadini. Il potenziamento va fatto non solo perché è giusto, ma perché la città lo vuole. Siamo molto fiduciosi nell’operato dell’amministrazione ma non ammettiamo passi indietro: se un’iniziativa dovesse risultare inattuabile, l’amministrazione dovrà sperimentarne un’altra, e poi ancora un’altra, e poi… ancora un’altra, fino a portare a casa il risultato».
Ancora una volta gli studenti sono stati chiari a porre le priorità: l’Università va salvata, la politica può e deve trovare la strada, non possono esserci alternative e la strada va trovata in fretta, prima che si riaprano le iscrizioni. Altrimenti, questo lo aggiungiamo noi, i vari progetti di riqualificazione delle diverse aree della città, non faranno altro che far assomigliare Avezzano ad un sepolcro imbiancato di evangelica memoria.