AVEZZANO – Cadde nella doccia dello spogliatoio del campo dove giocava a rugby, per il Tribunale civile di Avezzano è colpa di… nessuno.
La vicenda risale al 27 novembre 2014, tardo pomeriggio. La squadra di rugby dove militava il sedicenne avezzanese R.D.A., minore all’epoca dell’incidente, quindi, rientra negli spogliatoi dopo una partita. L’ambiente è sempre lo stesso, quello dei ragazzi, scherzi, risate, allegria. Improvvisamente però, il nostro sedicenne mentre fa per entrare nella doccia cade rovinosamente in avanti procurandosi una serie di lesioni alla bocca, ai denti e alla mascella, con fuoriuscita copiosa di sangue. Subito viene soccorso e poi portato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Avezzano. Successivamente la madre del ragazzo decide di portare il figlio da un odontoiatra che si rende conto della vastità del danno ai denti e alla bocca. Il giovane si sottoporrà a cure e terapie, oltre che una serie di interventi, per una spesa medica di parecchie migliaia di euro.
La madre del ragazzo, però, decide di vederci chiaro perché dal racconto del figlio emerge che un altro ragazzo, anche compagno di squadra di R.D.A., lo avrebbe spinto causando la caduta e quindi tutto il danno. La donna presenta una denuncia civile presso il Tribunale di Avezzano nei confronti dei genitori del ragazzo e della società sportiva. Parte la causa, con i relativi accertamenti ordinati dal giudice. Vengono sentiti i testimoni presentati dalle parti e, finalmente, il giorno 1 febbraio scorso il Giudice emette la sentenza. La colpa della rovinosa caduta è stata ascritta al sig. Nessuno. Infatti il giudice, applicando la normativa, ha disposto che i genitori non possono essere responsabili se l’azione non poteva essere da loro materialmente impedita mentre la società non risponde di eventi che non siano pertinenti strettamente, per capirci con l’attività sportiva e agonistica.
Insomma il nostro sedicenne è come se fosse caduto da solo.