AVEZZANO – Prosegue senza sosta la campagna di vaccinazione ad Avezzano, presso il centro vaccinale allestito nella palestra dello Stadio dei pini, nelle vicinanze della piscina comunale. È aperto 12 ore: dalle 8:00 alle 20:00. Si effettuano circa 320 vaccinazioni al giorno divisi in Pfizer e Astrazeneca. Il primo viene somministrato prevalentemente la mattina ai soggetti ultraottantenni, medici, infermieri, OSS, tecnici, farmacisti; Astrazeneca, invece, il pomeriggio al personale della scuola.
Il Consigliere regionale Simone Angelosante, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, vorrebbe portare a 400 le somministrazioni giornaliere già a partire dalla prossima settimana. Inoltre, afferma sempre Angelosante, a breve, forse già dalla prossima settimana, verranno aperti due nuovi presidi vaccinali a Pescina e a Tagliacozzo. Si pensa di aprirne anche un altro ad Avezzano.
“In Abruzzo – continua il consigliere – è stato inoculato il 74% delle dosi assegnate alla regione, siamo nella media nazionale. È importante mantenere questi dati perché la assegnazione alle regioni delle dosi dipende da due fattori: la fornitura alla nazione dalle case farmaceutiche e la capacità di somministrazione delle regioni stesse”.
Una buona notizia ci arriva dal fronte “scuola”: infatti, ad Avezzano, il personale scolastico, docente e non docente, è stato quasi tutto vaccinato, in linea con le indicazioni del governo.
Angelosante non manca di evidenziare alcune criticità emerse in questo periodo : “Prima tra tutte la questione dei malati oncologici o con altre fragilità che, secondo il mio parere, dovrebbero avere la precedenza nella vaccinazione. Lo proporrò in Regione. Poi – continua- va rivisto il sistema delle convocazioni che ora sembra gestito con un meccanismo casuale causando un senso di incertezza tra la popolazione. Chiederò, quindi, che venga rispettato un ordine di anzianità: dai più anziani ai più giovani. C’è poi il problema delle persone che abitano nei piccoli comuni montani e che spesso non riescono a recarsi nei centri vaccinali perché soli e senza qualcuno che li accompagni: allora, perché non far tesoro della grande esperienza maturata in questi mesi dai Comuni nella gestione degli screening e prevedere dei drive in itineranti? L’obiettivo è quello di vaccinare quante più persone possibili: in collaborazione con i comuni possiamo riuscirci”.
Un dato, a nostro avviso, importante va sottolineato: pur tra le “millemila” difficoltà in cui versa la Asl1, al centro, sia nei mesi scorsi, che ora, di pesanti polemiche e diatribe politiche in cui il dato che emerge è quello di un imbarazzante rimpallo delle responsabilità, quello che non delude della locale Azienda sanitaria, sono la disponibilità, la professionalità e il senso di responsabilità e di appartenenza alla comunità degli operatori che non si tirano indietro da turni massacranti. Non solo, per accelerare la vaccinazione e per far fronte alla carenza di personale sono tornati in servizio anche medici, infermieri ed OSS già in pensione.
Ci sono criticità? Certo, come in tutte le cose umane che sono sempre costantemente perfettibili, ma questo non deve sminuire il buono che c’è: tanti soggetti vaccinati, la buona organizzazione della struttura, la gentilezza del personale che accoglie e che è pronto a fugare ogni dubbio, il monitoraggio delle condizioni di salute di chi ha ricevuto il vaccino, monitoraggio che, nei soggetti allergici, o con altro tipo di problemi, dura anche un’ora con personale preposto a gestire una eventuale emergenza che finora, comunque, stando ai dati in nostro possesso, non si è mai verificata: non ci sono state, infatti, reazioni abnormi a nessuno dei due vaccini utilizzati.