AVEZZANO – Pochi sanno che il maritozzo, il dolce tipico della colazione laziale e dell’Italia centrale, ha a che fare sia con la Quaresima — durante la Controriforma era infatti ritenuto cibo di magro ed era un conforto nei periodo di digiuno — che con fidanzati e matrimoni. C’è stato un tempo in cui era considerato un vero e proprio pegno d’amore: era usanza, infatti, farne dono alle future spose, magari nascondendo un anello o un piccolo gioiello nel suo interno. Per questo le prescelte presero a chiamare «maritozzo», ossia quasi marito, il dolce panino ricevuto in regalo.
Ad Avezzano fu Emilio Carmignani, che aprì la sua pasticceria nel 1953, a introdurre il maritozzo nella zona. Oggi a continuare a proporli è suo nipote, anch’egli Emilio, in tre misure e diverse farce alla panna montata, alla crema tiramisù, alla panna e nutella o alla crema pasticcera bagnato all’alchermes. Da qualche mese nel nuovo punto vendita anche le versioni senza glutine e senza lattosio.
Su Cook, inserto del corriere della sera la pasticceria Carmignani viene inserita tra le 22 migliori pasticcerie italiane a produrre il maritozzo.