AVEZZANO – Avezzano e Pescara sempre più lontane a causa di trasporti radi e sempre meno moderni. È la tesi del Pd di Avezzano che parte dalla considerazione, oggettiva, che in questi ultimi anno sono aumentati i pendolari sui treni regionali abruzzesi. Tra le rotte in crescita di ricavi negli spostamenti ci sono Roma-Sulmona +25,8% e Chieti-Roma +7,4%. L’interrogativo che pone il Pd è capire perché, a fronte di un aumento di utenti, e quindi di domanda, i treni sulla tratta Avezzano- Pescara e viceversa sono sempre meno e andare in treno da Avezzano a Pescara costituisce ancora un’impresa.
«Il primo treno parte alle ore 7,13 da Avezzano per Pescara, dice il segretario del Pd di Avezzano Ceglie – e non consente di arrivare nel normale orario di ufficio, quindi i lavoratori sono obbligati a servirsi del mezzo proprio. Purtroppo la tratta autostradale è quella che ha avuto il più alto incremento d’Italia nel 2018 (12.85%). Il treno successivo parte alle ore 13:55 (con cambio a Sulmona), impiegando 3 ore 19 minuti, orario previsto di arrivo 17:14 (nuovo orario estivo). Ad ogni modo sono orari non utili ai lavoratori e studenti universitari. Se l’ultimo treno da Pescara per Avezzano parte alle ore 17,15 nei giorni feriali ed alle ore 16,27 nei giorni festivi, per ritornare come si fa? Ribadiamo che, dopo le ore 17,15, ben quattro treni da Pescara terminano la corsa a Sulmona e nemmeno uno prosegue per Avezzano. Si potrebbe pensare di fare l’autostop a ridosso del tratturo, ma la transumanza si è estinta il secolo scorso, per cui né cavalli né pecore si troverebbero come taxi. Possibile che questa tratta ferroviaria non possa essere funzionale e fruibile da un punto di vista degli orari? Dobbiamo proprio rassegnarci a queste criticità estreme fino al punto di non avere più servizi decenti?
Ci domandiamo ancora: ”Perché il treno delle ore 18,46 da Pescara per Roma Termini è stato eliminato?”. Da Pescara per Roma – prosegue la sua analisi Ceglie – , l’ultimo treno diretto parte alle ore 9,23, lasciando il resto della giornata scoperto; da Roma, invece, il primo treno diretto per Pescara parte alle ore 14,30, lasciando tutta la mattinata scoperta. Ad ogni modo non ci risparmiamo nessuna assurdità, c’è un treno che parte da Avezzano alle ore 12,55 con arrivo a Sulmona alle ore 14,06, giusto cinque minuti dopo della partenza del treno da Sulmona per Pescara (delle ore 14). In sostanza, per i marsicani, che vogliano raggiungere Pescara, questi due treni non servono. Occorre un’inventiva straordinaria per formulare un orario simile, a meno che non si voglia nel tempo arrivare alla soppressione della tratta. Sta di fatto che da Avezzano per la costa adriatica e viceversa è un’impresa, che costa agli utenti una giornata intera all’insegna di una corsa forsennata per sbrigare qualche faccenda, rischiando tra l’altro di rimanere in città. Fino a dicembre 2016 – ricorda il segretario avezzanese del Pd – si viaggiava normalmente in treno da Avezzano per Pescara e viceversa ora, a quanto sembra, non più, nonostante i continui aumenti dei costi dei biglietti. È curioso constatare che i costi salgano vertiginosamente e i servizi diminuiscano in modo inversamente proporzionale. Andiamo avanti o indietro?
In estate la domanda di trasporto e le esigenze di spostamento crescono e si moltiplicano. Si sa, infatti, che il turismo bussa alle nostre porte ogni anno e pressoché esclusivamente, in coincidenza della breve stagione balneare. Ma perché non riuscire mai a programmare in tempo utile una strategia giusta e vincente che risolva il problema? Un sistema di collegamenti ampio e diversificato – va avanti i segretario Democratico – rappresenta la premessa insostituibile per qualsiasi strategia di sviluppo e la condizione indispensabile per passare, finalmente, da un turismo concentrato nel tempo e nel richiamo balneare ad un turismo articolato, distribuito lungo i 365 giorni dell’anno e in grado di attrarre le tante differenti domande che sempre più chiedono attenzione e servizi efficienti. Queste, sì, sono in grado di innescare processi di sviluppo duraturi e significativi sul Pil, sull’occupazione, ma anche e soprattutto sulla crescita complessiva del territorio. Ormai siamo rassegnati. È inutile sperare nell’ammodernamento dei treni tante volte promesso e mai attuato (Jazz, Swing …), e neanche che qualcuno in Regione ed in Trenitalia Abruzzo si accorga di questo isolamento delle aree interne, inserendo qualche treno dopo le ore 17,15 da Pescara per Avezzano. E magari anche che il treno festivo delle ore 9,20 da Avezzano per Pescara venga esteso ai giorni feriali, sarebbe un miracolo. Senza contare che salendo su questi treni vetusti può capitare di scendere alla prima fermata per fumo nei vagoni come successo ai pendolari a Raiano lo scorso 6 giugno».
Insomma, l’autostrada costa come se si passasse su un nastro di platino, i treni sono pochi, malmessi e in orari assurdi, per Pescara, e per Roma basta informarsi con i pendolari per avere un’idea di ciò che accade quotidianamente sulla Avezzano-Roma. Il sospetto è che a qualcuno le aree interne dell’Abruzzo stiano proprio sullo stomaco.