MAGLIANO DEI MARSI – Per non limitare ad una sola giornata la sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne, una importante e valida iniziativa è stata intrapresa dalla amministrazione comunale di Magliano dei Marsi: affrontare queste delicate tematiche proprio con i più giovani, in un incontro online che avverrà venerdì 27 novembre. “La volontà della nostra amministrazione” dichiara il sindaco Pasqualino Di Cristofano “è stata quella di contribuire nell’organizzazione di un incontro on line, viste le modalità della didattica a distanza, perché crediamo di doverci impegnare nell’assumere la responsabilità di cambiare i modelli sessuali di riferimento e lottare proprio contro gli stereotipi sessuali. La nostra iniziativa ha trovato un portone spalancato nell’istituto comprensivo “G. Di Girolamo” di Magliano dei Marsi, diretto dalla dirigente scolastica prof.ssa Fausta Vivarelli.”.
Attivo nel coadiuvare l’iniziativa il consigliere delegato Marco Di Norcia che ha sottolineato “Gli alunni delle terze della scuola primaria incontreranno, e ospiteranno, nella loro classe virtuale la dottoressa Daniela Senese, psicologa e psicoterapeuta, responsabile de “ La Casa delle Donne della Marsica” un centro antiviolenza e anche una casa rifugio. Il centro antiviolenza è uno sportello che accoglie le donne vittime di violenza di ogni genere, non solo fisica.”
Proprio dalla dottoressa Senese abbiamo raccolto una considerazione in merito all’importanza di diffondere la cultura della non violenza, soprattutto ai più giovani.
“Dal 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza che cade ogni 25 novembre, e lo ha fatto per promuovere il contrasto e la lotta contro questo fenomeno, che trova le proprie radici nelle diseguaglianze strutturali e sistemiche tra uomini e donne. Questa importante Giornata è diventata, dunque, l’occasione per promuovere campagne di sensibilizzazione, formazione e informazione sulle diverse forme di violenza domestica e di genere, in una parola per prevenire come auspicato dalla Convenzione di Istanbul. A tal proposito fondamentale è il lavoro e il dibattito nelle scuole, stimolando nelle alunne e negli alunni un senso critico e una consapevolezza rispetto agli stereotipi culturali che impongono a chi è in crescita e in formazione di aderire a comportamenti e sentimenti prestabiliti, ad aspettative e modelli rigidi. Questi modelli condizionano fortemente la costruzione della loro identità, le bambine e i bambini infatti imparano a desiderare e immaginare sé stessi apprendendo anche dai giochi, dalle storie che ascoltano, dalle parole si usano per raccontare e dai comportamenti degli adulti più vicini, compresi gli insegnanti. Questo prezioso lavoro educativo rispetto al genere lo si può fare ad ogni età, anche con i bambini più piccoli, dalla scuola dell’infanzia alle superiori e oltre, adeguando chiaramente la modalità comunicativa, i contenuti e gli strumenti utilizzati da persone esperte. Occorre intraprendere e proseguire un lavoro culturale di cambiamento per contrastare le diseguaglianze, ciò non significa eliminare le specificità di ciascuno e ciascuna ma al contrario creare un ambiente davvero inclusivo e che stimoli la libera espressione dei talenti e delle individualità, che siano maschili o femminili.”