CELANO – La dichiarazione della dottoressa Cicogna direttore sanitario provinciale, finalizzata ad usufruire di una delle strutture private della Marsica, asserita durante l’adunanza dei sindaci, aveva suscitato non poco timore. Il comunicato inviato a firma di Ermanno Natalini (PD) porta a voler scongiurare che sia la clinica Immacolata di Celano a dover accogliere i pazienti Covid.
“La clinica di Celano deve rimanere un presidio no-covid”. Questa la ferma posizione del Partito Democratico che con una nota a firma di Ermanno Natalini e del segretario Calvino Cotturone, vogliono chiedere di fare chiarezza sulla notizia che la Asl dell’Aquila, allo scopo di far fronte alla emergenza sanitaria, nei giorni scorsi ha sottoscritto una convenzione con la casa di cura privata l’Immacolata di Celano, per 67 posti letto da destinare al potenziamento dei servizi sanitari. “Ad oggi non ci è dato ancora sapere se i posti letto della clinica, richiesti dalla Asl, saranno destinati a pazienti affetti da covid oppure, come noi auspichiamo, ospiteranno degenti con patologie meno delicate ma comunque di primaria importanza con lo scopo di alleggerire il pressante carico dell’ospedale di Avezzano”, hanno spiegato, “appare evidente e in tutta la sua drammaticità che la mancanza di una attenta programmazione sanitaria e l’approssimazione con cui la Regione Abruzzo sta gestendo il piano di potenziamento della rete covid porti a uno stato di disordine dove a causa di scelte tardive ed affrettate si fa ricorso alle cliniche private. Per questi motivi il sindaco Settimio Santilli, eviti di difendere gli interessi del suo partito, abbandoni le risse verbali che in queste ore sta ingaggiando con i primi cittadini della Marsica e faccia invece fronte comune con gli altri sindaci che hanno chiesto l’immediato commissariamento della Asl aquilana e riacquisti il suo ruolo, non facendosi condizionare nelle scelte dal sindaco di Ovindoli. Torni a occuparsi dei problemi seri della nostra città e non esiti nemmeno un minuto a unirsi a noi nel pretendere chiarezza su questa vicenda, rendendo pubblici tutti i dettagli della convezione tra la Asl e la clinica l’Immacolata e, in maniera inequivocabile, si pretenda che l’ospedale di Celano resti un presidio no-covid. Noi ribadiamo la nostra ferma posizione e faremo tutto quello che è nelle nostre disponibilità affinché la nostra clinica, in questa delicata fase emergenziale sia potenziata e resti a garanzia della salute di tutti i cittadini. Mantenere sul territorio marsicano un presidio “covid free” è necessario allo scopo di gestire i pazienti con altre patologie che quotidianamente necessitano di cure ed attenzioni”.