AVEZZANO –“ Mi chiede com’è la situazione? Catastrofica”. Questo è il grido sommesso, angosciato di un operatore sanitario contattato. “Qui è un macello, un continuo arrivo delle autombulanze, gente da scaricare, purtroppo poi abbandonata a sé stessa.
Davvero devo dire grazie alla fondamentale collaborazione dei volontari. Sono deluso e amareggiato. Sono emozionato perché qui arriva gente disperata e noi siamo più disperati di loro. Non lo so se c’è più una dignità di chi dovrebbe fare non fa niente.”.
Se fa male sentire il dolore dei parenti dei pazienti in attesa, ancor più angosciante e la voce degli infermieri, dei medici, degli operatori socio sanitari impotenti di fronte alla totale disorganizzazione all’interno dell’ospedale. Persino la mancanza di riscaldamento è palese indice di disinteresse aziendale.
Tanti i casi che rendono in modo marcato la situazione. Un paziente arrivato nel pomeriggio è stato trasferito la mattina alla ore 7,00 a Pescara, nessuno ha dato prima un posto letto in tutto l’Abruzzo. Bisogna dire grazie a Pescara che, capendo la situazione che sta vivendo il pronto soccorso di Avezzano, ha accettato il paziente. Che dire di una mamma che alle 13,45 porta di corsa la figlia sedicenne al pronto soccorso, in seguito ad una crisi epilettica durata quasi 10 minuti, e alle 17,30 la ragazza, sola, era ancora in attesa di effettuare il tampone? Impossibile dimenticare il decesso, in auto di fronte all’ingresso del nosocomio, del signore 70enne. Sconvolgente è stato il servizio, in merito a questa tragedia, mandato in onda in diretta in un noto programma pomeridiano di RAIuno.
Tristezza non solo per assistere al rinnovato dolore, espresso nell’intervista, della moglie e della figlia della vittima, ma anche al vergognoso omertoso silenzio della direzione sanitaria alla richiesta di un incontro da parte del giornalista. Pensare che poteva essere l’occasione per far conoscere la grande crisi che la struttura, e il pronto soccorso, sta vivendo e la dignità di mostrare cordoglio e partecipazione al dolore della famiglia. Invece il silenzio!
Silenzio e indifferenza come quella dimostrata dalla Regione nei confronti della realtà sanitaria marsicana. Pur essendoci da tempo un progetto, una ditta appaltatrice, nessuno dalle alte sfere, ad oggi, ha avuto il buon senso di dare il via ai lavori del primo lotto per ampliare il reparto di rianimazione, a cui immediatamente può susseguire la realizzazione del 2° lotto, quello che interviene sul reparto di terapia intensiva. Stendiamo un velo pietoso, (ma poi perché? n.d.r.) sulla differenza del capitolato dei fondi finanziati per tale progetto che da 630 mila euro ne sono stati deliberati circa 500mila. La differenza che destinazione ha avuto? La certezza è che il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, non farà cadere nell’oblio la risposta.
Questa è la situazione. Certo riguarda ormai, purtroppo, il territorio nazionale ma nella Marsica sembra essersi concentrata quella famigerata nuvola fantozziana alimentata dal potere e dall’ indifferenza. La dimostrazione? L’apertura dei PPI di Tagliacozzo e Pescina viene ridotta da H24 a H12, perché? Per trasferimento del personale. Ci sarebbe da ridere se non fosse tragico…da i PPI di Tagliacozzo e Pescina ad Avezzano, da Avezzano a L’Aquila, da L’Aquila a Sulmona, da Sulmona ad Avezzano, una triangolazione senza senso. Eppure sono strutture che possono alleggerire il grande lavoro del pronto soccorso avezzanese, almeno per quanto riguarda i codici gialli e verdi. Ben 52 i posti letto disponibili nella struttura di Tagliacozzo, con una attrezzata e nuova sala operatoria. Soluzione troppo semplice, ma evidentemente fastidiosa per qualcuno. Si parla sempre di evitare i campanilismi, siamo ormai nel 2020 ma, forse, alcune forme mentali provinciali emergono e sul dovere professionale sovrasta la ripicca….non c’è altra spiegazione!
Oggi, sulle pagine di un giornale, il sindaco di L’Aquila lancia l’appello per richiede un ospedale da campo all’esterno del San Salvatore, e gli investimenti per attivare il G8 e per il funzionante delta7 a cosa sono serviti? L’Aquila richiede, la Regione risponde?
Che fine ha fatto quella straordinaria struttura ospedaliera realizzata a Pescara, in un batter d’occhio, alla modica cifra di circa 11 milioni di euro, di cui 7 milioni di euro finanziati dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile e 3 milioni di euro dalla Banca d’Italia?
“…non lo so se c’è più una dignità di chi dovrebbe fare e non fa niente”!