SAN VINCENZO VALLE ROVETO – In occasione dei festeggiamenti del ventennale dei “Presìdi Slow Food”, e in concomitanza con tutti i produttori in Italia che ne fanno parte, anche la Comunità Agricola Valle Roveto, domenica 18 ottobre, in una splendida giornata di sole, ha aperto le porte della propria azienda ai visitatori, per l’edizione di “Presìdi Aperti”.
“Slow Food è una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai sapori di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti e conta su una fitta rete di soci, amici e sostenitori in tutto il mondo.” (slowfood.it).
“Presìdi Aperti” rientra nella tredicesima edizione di “Terra Madre” Salone del Gusto, una tra le più importanti manifestazioni che pongono l’attenzione all’importanza del cibo sano, organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte.
La giornata si è svolta presso il proprio Frantoio di San Vincenzo Valle Roveto, località Contraruscio nel borgo di San Vincenzo Vecchio, con la visita dal laboratorio della trasformazione, alla raccolta delle olive e alla conoscenza delle proprietà dell’olio, fino alla degustazione, all’aperto, di alimenti conditi con il novello appena prodotto: pane e olio, una zuppa di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, ben accompagnati da un bicchiere di vino e dolcetti locali.
Antonio Di Rocco, presidente dell’associazione La Monicella della Valle Roveto, fondata nel 2006 da una idea della Comunità Montana ha dichiarato: “Sono circa 14 anni che è stato intrapreso il percorso di valorizzazione della olivicoltura, abbiamo fatto passi da gigante. L’idea vincente è stata quella di puntare sulla nostra pianta autoctona “monicella” e dopo anni abbiamo scoperto che è anche una pianta di grandissimi sviluppi. Ha un valore paesaggistico ambientale e naturale in quanto l’olivicoltura in Valle Roveto non ha solo una valenza economica ma anche, e soprattutto, paesaggistica e sociale perché, valorizzando questa pianta, sono state praticamente ripristinate le piante secolari. La gente è incentivata a ricoltivare le piante centenarie, è questo fa sì che il territorio non venga abbandonato. Vengono sistemati i terrazzamenti, i muretti a secco e le persone sono invogliate a rimanere e fare produzione economica nella nostra Valle.”
Nel 2015 c’è stato il riconoscimento del Presidio Slow Food per l’interesse al territorio e alla pianta di olivo autoctona, proprio in quanto pianta secolare abbandonata. Questo ha consentito che l’olio prodotto sia considerato notevole a livello nazionale.
“La nostra oliva racchiude tutta la tradizione del paesaggio e del microclima particolare perché la valle ha un’apertura verso il mar Tirreno, ed è influenzata dai venti caldi con una grande escursione termica, vi è pertanto una bassa pressione parassitaria, di conseguenza viene meno la lotta fitosanitaria ottenendo così un olio di notevole pregio dal punto di vista biologico.” Chiarisce Di Rocco.
Valle Roveto è un oasi ambientale, biologica, naturale.
Quest’anno si ottiene una produzione che dovrebbe essere sui 20/22.000 quintali. Un risultato ottimale sia per la quantità che per la qualità. Un prodotto venduto bene nel nord Italia, a Roma e si apre il mercato anche all’estero. La caratteristica della “monicella”, sotto il profilo sensoriale aromatico, è un fruttato medio, amaro piccante e, soprattutto, rimanda alla mandorla amara e al carciofo. Particolare al gusto, da consumare a crudo. L’olio, della raccolta di inizio novembre, viene consigliato da gustare su pesci delicati come la spigola.
A relazionarsi, come padrone di casa, con i partecipanti anche Antonello Ricci presidente della Comunità Agricola Valle Roveto. ”Oggi è una giornata particolare per mettere in evidenza la realtà di un territorio. Abbiamo risposto ad un invito per festeggiare i 20 anni della nascita del “Presidio Slow Food” e abbiamo organizzato, aderendo a un loro preciso input, di fare qualche attività in onore di questo marchio di cui, da 3 anni, siamo in possesso con la nostra varietà principale la monocultivar “Monicella”. L’olio, caratteristico della nostro territorio, ci permette di vincere premi. E’ da specificare che è presente solo in Valle Roveto.”
Il presidente ha poi sottolineato che l’obiettivo è sempre quello di puntare alla valorizzazione del territorio e raggiungere una nicchia di mercato con l’olio extravergine di oliva monocultivar “Monicella” che, ormai, sta acquisendo un valore che supera ogni aspettativa, tale da avere l’ambito riconoscimento come “Presidio Slow Food”, con inserimento nella guida nazionale, vero punto di forza. In Abruzzo sono solo tre gli olii identificati. Durante la giornata il presidente Ricci è stato contatto da un referente del Brasile per istaurare un rapporto commerciale, a testimonianza della diffusione dell’ alta qualità del prodotto autoctono.
Presenti Giovanni D’Amico -presidente DMC Marsica, Carlo Rossi direttore della la Comunità Agricola Valle Roveto. L’evento, organizzato con il rispetto della normativa vigente, ha visto la partecipazione anche di un folto gruppo di escursionisti a cavallo.