AVEZZANO – In una lettera inviata a all’assessore alla sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì, al direttore generale ASL1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona Roberto Testa, al responsabile UOSD Medicina Penitenziaria Fausto Frabotta, al Sig. Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Lazio, Abruzzo e Molise Carmelo Cantone, al Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Gianmarco Cifaldi e al Segretario Generale UIL FPL Abruzzo Giuseppe De Angelis, il Segretario Generale Territoriale della UIL PA Polizia Penitenziaria nonché componente della segreteria confederale UIL Adriatica Gran Sasso Mauro Nardella ha rappresentato di aver colto con enorme favore la proroga dell’utilizzo fino al 31 Gennaio 2021 della figura dell’Operatore Socio Sanitario, così come stabilito dal Sig. Capo del Dipartimento della Protezione Civile in considerazione della proroga dello stato di emergenza COVID-19, disposta con decreto legge del 7 ottobre 2020, all’interno degli istituti penitenziari italiani compresi quelli di L’Aquila, Sulmona ed Avezzano.
Nardella ritiene meritevole di ottima menzione la scelta fatta di dotare gli istituti penitenziari di questa tipologia di operatori anche se ne auspicherebbe un loro utilizzo h24 .
Il loro avvento– spiega Nardella- non solo sta permettendo una adeguata opera di prevenzione, attesa la loro propensione a rilevare i parametri vitali di chi in istituto vi accede, ma ha di molto migliorato l’assistenza dei detenuti portatori di patologie croniche e la condizione lavorativa del personale medico ed infermieristico.
Questi ultimi, infatti,– prosegue il sindacalista della UIL- prima dell’avvento di questa importante figura nello scenario sanitario delle carceri non solo abruzzesi, erano spesso costretti a pura opera di demansionamento atteso il fatto che le operazioni di stretta pertinenza degli OSS , proprio in virtù della loro mancanza, erano svolte proprio da loro in carenza, quindi, dei requisiti previsti, ovvero distolti dalle loro precipue competenze.
Nella lettera loro inviata Nardella ha chiesto di prendere in seria considerazione la possibilità di rendere strutturale l’utilizzo degli OSS recependone la competenza e definendola nel prossimo Piano Aziendale.
In chiosa della stessa il rappresentante uillino si dice fermamente convinto che qualora la proposta dallo stessa avanzata dovesse essere presa in considerazione e ratificata con un deliberato non solo verrà consentito di scrivere una pagina di storia nello scenario penitenziario ma permetterà di far permanere quella situazione sanitaria ideale che si è venuta a creare a seguito dell’emergenza COVID che ora più che mai risulta di vitale importanza per un contesto difficilissimo qual è appunto il carcere inteso in senso tale.