OVINDOLI – Finalmente in questi giorni è partito il progetto di sanificazione e delocalizzazione dell’archivio comunale. Le operazioni di presa in carico del materiale è stato affidato in gestione esterna all’azienda abruzzese Cisia Progetti di Mosciano Sant’Angelo che si occupa di custodia e gestione documentale.
L’intervento riguarda circa 3000 unità archivistiche (faldoni e registri) che compongono l’archivio corrente di deposito e storico dell’Ente. Il Comune (oltre a liberare spazi non idonei e ad adeguarsi alla normativa vigente in materia di archivi e sicurezza) si doterà di una piattaforma informatica di descrizione delle unità archivistiche. I documenti potranno essere agevolmente consultati per effettuare ricerche d’archivio e per soddisfare le richieste di accesso agli atti da parte dell’utenza e degli uffici.
Il Consigliere Comunale Marco Liberatore, che ha promosso e segue il progetto, dichiara: “Le pessime condizioni in cui versavano i documenti ha reso non più rinviabile l’intervento. L’archivio storico, ad esempio, composto da migliaia di pezzi di valore culturale, sociale ed identitario, dopo tante vicissitudini rocambolesche era ammucchiato in condizioni disastrose. I danni causati dall’umidità e l’attacco delle muffe, insieme alla noncuranza hanno rischiato di compromettere definitivamente la nostra memoria storica”.
Durante il primo giorno d’intervento le archiviste della Cisia hanno tempestivamente segnalato la presenza dei primi registri anagrafici compilati agli inizi dell’Ottocento, quando le funzioni di stato civile passarono dalle chiese ai Comuni moderni nati dall’abolizione del feudalesimo da parte di Napoleone.
Altro momento importante di questo intervento riguarderà il recupero dell’archivio storico comunale. Oltre 600 unità fra faldoni e registri che coprono un arco cronologico dal 1806 al 1979. Le unità che compongono l’archivio storico prima di essere descritte nella piattaforma informatica, saranno spolverate e verranno rimosse dalle muffe per mezzo di spennellatura e aspirazione delle polveri. Verranno segnalati i pezzi che potrebbero essere destinati a eventuale restauro e quelli che potrebbero essere destinati alla conservazione digitale. Il Consigliere Marco Liberatore continua: “è un primo passo verso un progetto più ampio di valorizzazione dell’archivio storico comunale, fonte documentaria per eccellenza di storia locale e nazionale”. Le operazioni sull’archivio storico si svolgeranno con la supervisione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per l’Abruzzo e il Molise.
[n.d.r.] Le foto qui allegate, fanno riferimento alle condizioni dell’Archivio al momento dell’intervento.