di Armando Floris
AVEZZANO – Cercasi idee per campagna elettorale: innovative, automunite, di bella presenza. Telefonare ore pasti.
Organizzare e portare avanti una competizione per le amministrative non è mai semplice.
È giusto però riconoscere che, fino ad ora, la campagna elettorale ha avuto il tasso di innovatività di una telenovela sudamericana e il livello di entusiasmo di un album di Masini.
Nessun colpo ad effetto ma forse i fuochi stanno per accendersi.
Ieri è andata in onda la terza puntata dello scontro Genovesi-Taccone sulle dimissioni da Aciam. Le ricapitoliamo.
Prima puntata: Lui “Ti devi dimettere!”. Lei :“Vai a studiare!”
Seconda puntata. Lui: “Ti devi dimettere!”. Lei :“Vai a studiare!”
Terza puntata Lui: “Ti devi dimettere!”. Lei: “Vai a studiare!”
Più che un confronto elettorale sembra un colloquio scuola famiglia.
È invece simpaticissimo il gadget elettorale della Lega visto di sfuggita in un post: gel per le mani serigrafato con l’immagine del candidato.
Fossimo in Genovesi lo trasformeremmo in un omaggio a diffusione capillare con lo slogan: “Mani sicure, tempi migliori!”.
Sempre in casa Lega, stravince la gara per il video elettorale Peppe Stati. Una ripresa dinamica, quasi futuristica, dell’affissione del suo manifesto. Arriva in auto, scende veloce, punta la telecamera con lo sguardo deciso di Jerry Calà in “Rimini Rimini”, lancia cinque colpi di pennello con la maestria di un pittore fiammingo. D’altra parte, anni e anni di allenamento per le campagne altrui hanno lasciato il segno. Non è uno spot, è un tutorial!
Babbo continua a macinare incontri e caffè. Potrebbe modificare lo slogan:
“Mario: più lo mandi giù, più si tira su!”
Interessante, sullo stesso fronte, la presentazione della lista PD.
Provano a rinnovare e fanno bene. Nome noto: Lorenza Panei. Giovane, con significative capacità amministrative, sa argomentare e pensare in termini politici. Strano che un partito lasci emergere gente così! Forse gli elettori capiranno che l’alternativa alla politica che sa solo parlare, non è una politica che non sa neppure parlare, ma una classe dirigente che riesce anche a fare. In bocca al lupo!
Del Boccio ha incontrato la Cia. Alcuni avversari, preoccupati, hanno subito fissato un appuntamento con KGB e Mossad. Poi, constatato che si trattava della Confederazione degli agricoltori italiani, si sono tranquillizzati.
Sul fronte opposto, Giovanni Di Pangrazio ha ricevuto l’associazione “zampa amica” da anni molto attiva ad Avezzano. Probabile che, considerata la sensibilità degli interlocutori, avrà scelto con cura le parole per l’incontro:
“Ridurrò le spese all’osso!”
“Gli altri sono quattro gatti”
“La città non starà al guinzaglio dell’Aquila!”.
“A tutti capita di prendere qualche abbaio”.
“Sono un amministratore di razza”.
“Qualcuno, tra i nostri avversari, perde il pelo ma non il vizio”.
Insomma, avrà forse cercato rassicurazioni sul fatto che, gli altri, non li voterà un cane!
Vedremo se sarà così.
Per ora registriamo la scelta del centrodestra di un flash mob, con foto a sfondo religioso, sulla scalinata della Cattedrale. Ciò corrisponde ad una precisa strategia elettorale, tipica di Salvini. Essa riguardala la differenza tra persuasione e mobilitazione: ne parliamo alla prossima puntata.
A presto.