OVINDOLI– L’incendio che è divampato oggi pomeriggio nella frazione di Ovindoli ha rischiato di trasformarsi subito in una vera e propria ecatombe.
Quando le fiamme sono giunte in prossimità di una grande cisterna di gas metano, per qualche minuto, tutti hanno temuto il peggio. I soccorsi, giunti prontamente sul luogo, hanno immediatamente constatato la grande difficoltà di arrivare con i mezzi nel bosco, infatti la ripida scarpata che si sarebbe dovuta risalire è priva di una strada percorribile con facilità. Per questo si è reso necessario l’intervento dell’elicottero della Protezione Civile Regionale, che, decollato da Celano, ha potuto pescare l’acqua necessaria allo spegnimento direttamente dal laghetto della Dolce Vita (in località Monte Magnola, Ovindoli) distante solo pochi chilometri da San Potito.
Il lago è stato il vero protagonista di questo maledetto pomeriggio di mezza estate… Un’opera realizzata dalla Monte Magnola Impianti, con lo scopo di servire all’innevamento artificiale, a cui l’Amministrazione Comunale di Ovindoli ha da poco completato i lavori per il pompaggio idrico.
Proprio questo si è rivelato di fondamentale importanza, considerando che a pochi minuti dallo scoppio dell’incendio il vento aveva iniziato a spingere le fiamme anche in prossimità delle abitazioni!
Infatti ponendo il caso che il lago non fosse esistito, l’elicottero si sarebbe dovuto spostare fino a Campotosto con tempi inevitabilmente più lunghi che molto probabilmente non avrebbero permesso di evitare il disastro. La dimostrazione palese e l’insegnamento che si può trarre d questa esperienza sinistra è che la realizzazione ragionata di infrastrutture sulle montagne, oltre a produrre reddito e ricchezza, servono anche alla salvaguardia del patrimonio naturale.