di Ferdinando Mercuri
VILLAVALLELONGA – È impensabile che uno dei primi paese che aderì alla creazione del Parco nazionale d’Abruzzo possa adesso uscirne. Rimangiarsi, cioè, quella deliberazione presa dal consiglio comunale del comune di Villavallelonga, con l’allora sindaco Nicola Lippa, nel lontano luglio del 1922. Ed è stato proprio la lettura di quella deliberazione di quasi un secolo fa, a riscaldare ancor più l’animo dei presenti all’assemblea che si è tenuta ieri (sabato 26), nella sala polivalente del paese del Parco, in occasione della prima uscita ufficiale del “Comitato per la tutela e la conservazione del patrimonio naturale di Villavallelonga”.
In una sala gremitissima, oltre ogni più rosea aspettativa, la presidente del comitato Domenica Miele, ha ribadito l’intento di: «Dar voce e potere d’azione a tutti coloro che credono e sentono di voler riaffermare, oltre il diritto costituzionale di cittadinanza attiva, il diritto-dovere a tutelare e promuovere la spinta alla conservazione e valorizzazione sostenibile del patrimonio del territorio di Villavallelonga, bene dell’intera comunità umana». Si tratta di un’associazione, è stato ribadito, senza fini di lucro.
Erano presenti anche gli interlocutori istituzionali come la Comunità del Parco Nazionale nella persona del presidente Antonio Di Santo, e lo stesso Pnalm con il presidente Antonio Carrara. Tra gli ospiti intervenuti il colonnello Luciano Sammarone, comandante dei carabinieri forestali dell’Ufficio Territoriale Biodiversità di Castel di Sangro, Sefora Inzaghi responsabile dell’Oasi delle Gole del sagittario e rappresentanti di altre associazioni e cooperative locali e il direttore la Riserva Monte Genzana Alto Gizio, dottor Antonio Di Croce.
«La nostra iniziativa – ha detto Maria Grazia Mastrella, vice presidente del Comitato – è alimentata dalla necessità di favorire iniziative di formazione e aggiornamento sui temi dell’ambiente e della fauna selvatica, in collaborazione con enti pubblici e privati, università, fondazioni e altre associazioni. E per questo organizzeremo visite guidate, mostre, fiere, convegni e seminari». Insomma, preservare il prestigioso patrimonio naturale ricompreso nel territorio del comune di Villavallelonga, con un occhio anche verso una valorizzazione che sviluppi l’ospitalità turistica, l’agricoltura che punti sulla riscoperta di colture autoctone e la trasformazione degli stessi prodotti.
Ma uno dei punti cardini del “Comitato per la tutela e la conservazione del patrimonio naturale di Villavallelonga” sarà quello di “Promuovere il dialogo tra le istituzioni locali e i cittadini, per il loro coinvolgimento nella progettazione e implementazione d’interventi di potenziale impatto ambientale”, è stato detto.
Sia il presidente della Comunità del Parco, Di Santo, che quello del Pnalm stesso Carrara, si sono detti disponibili al dialogo, rimarcando il ruolo delle istituzioni che rappresentano sempre al fianco di quelle iniziative e proposte che vengono dalla base e che hanno piena sintonia con i fini istituzionali dell‘Area Protetta. Insomma, toni pacati e piena collaborazione che, ovviamente, poi va resocontata all’atto pratico. Durante l’assemblea non poteva restare fuori il deliberato dell’attuale amministrazione di Villavallelonga, che “palesava” la volontà di una uscita dal Parco. E su questo si è soffermato l’avvocato amministrativista Felice Besostri, che ha argomentato tutti i “lati deboli” che porterebbero alla non percorribilità della strada intrapresa dall’amministrazione comunale.
A conclusione, tutti gli intervenuti hanno sottolineato come il “cuore pulsante” del Comitato sia fatto soprattutto di tanti giovani che manifestano forte attaccamento alla loro terra della Vallelonga e del Parco. Poi… tutti a far festa nel cortile del centro polivalente, con degustazioni di prodotti locali.