di Roberta Placida
riprese e montaggio video Alessandro De Santis
AVEZZANO – Attilio Salciccia, in arte “Salci”, vincitore della Biennale Internazionale di pittura 2018 con la tela “L’Arlecchino triste”. Nato a Sante Marie, Salci è uno stimato dentista e opera nel territorio marsicano, ma la sua vera passione è l’arte, la pittura per la precisione e nei suoi quadri riesce a trasmettere tanto la concretezza e la fatica del vivere, quanto l’urgenza di svelare un mondo “altro”, il suo mondo, quello creato dalla sua pennellata vigorosa, onesta e senza orpelli e che non si impantana nella ricerca spasmodica della perfezione, soprattutto nel tratteggiare la figura umana. L’arte, secondo Salci, è libertà, anarchia, creatività, l’universo interiore con cui confrontarsi e in cui rifugiarsi quando il reale mostra tutte le sue contraddizioni e delusioni. Un’arte che potremmo definire “ossimorica” che tende alla libertà, ma che mostra a volte la schiavitù, a volte l’esclusione, a volte l’emarginazione. Ed “ossimorico” è il suo “Arlecchino triste”: dietro l’apparente allegria della maschera carnascialesca si nascondono tristezza e malinconia: l’autore ci spinge a riflettere, a scendere nel nostro intimo, a scandagliare la nostra coscienza: quanto di noi è maschera e quanto è vera essenza? Apparire ed essere, l’eterno dilemma.
Il percorso del quadro del nostro autore alla Biennale è stato lungo e tortuoso: in 700 si erano iscritti, in 120 sono arrivati ad esporre alla Biennale e solo in 7 sono stati premiati in ex aequo. Un bel risultato davvero.
Attilio fa parte della “scuderia” della Galleria d’arte “Studio 1 .Ripartiamo da zero” di Francesco Basile e Mauro Tersigni.
Abbiamo intervistato Salci, tra i suoi quadri e tra i suoi colori. La sua evidente emozione ha emozionato anche noi: il fanciullesco rossore è il segno più evidente dello sguardo incantato dell’artista. Grazie, Salci!
Di seguito il video dell’intervista