C’è qualcosa nell’essere umano che, in qualche modo, mi sorprende sempre. Un gesto, un odore, la morbidezza nella voce e le sue modulazioni. È ciò che mi ha colpito in Eleonora, quando ci siamo sentite telefonicamente. Lei un’illustratrice di talento trapiantata a Cracovia e in procinto di trasferirsi nuovamente, ma questa volta in Francia, a Bordeaux. La sua dolcezza mi ha spiazzata. Devo intervistarla per questa rubrica “on the road”, ma il registratore che utilizzo per le interviste è andato, per cui le chiedo se è possibile fare un colloquio alternativo: messaggi vocali. Avete capito bene, sono le meraviglie degli anni duemila e perché non sfruttarle? Eleonora è d’accordo, la cosa è divertente e abbiamo modo di far durare questa conversazione per ore.
Messaggio 1 (T): Ciao Eleonora come stai? Cominciamo subito questa intervista alquanto “sui generis”. Raccontami un po’ di te, facciamo conoscere Eleonora Santucci ai nostri lettori. Vai con il messaggio!
3:19 minuti, la risposta di Eleonora!
Messaggio 2 (E): “Che bella questa cosa dei messaggi! È come chattare tra amiche e mi sento a mio agio. Mi chiamo Eleonora Santucci, ho 23 anni e devo ancora laurearmi. Ho studiato al Liceo Classico di Avezzano e dopo il Diploma ho studiato un anno a Milano, in una scuola privata di arte digitale. Per ragioni economico/lavorative, nel novembre 2017, mi sono trasferita all’estero con il mio ragazzo e per un paio di anni ho continuato con dei corsi online. Ho lavorato come freelance nell’ambito delle illustrazioni per bambini, per riviste e cose del genere. Ho cominciato a cercare un lavoro più stabile finiti i miei corsi, per buttarmi nel campo vero e proprio. Ho cercato un lavoro da ufficio sempre nell’ambito dell’arte digitale, in questo caso dei videogiochi, ed ho trovato un’occupazione in una piccola azienda qui a Cracovia, la So digital . Ci ho lavorato per un anno fino all’arrivo del Covid. Ora io e il mio ragazzo ci trasferiremo di nuovo perché abbiamo perso i nostri impieghi qui a Cracovia. Lui ha trovato lavoro in Francia ed io ho avuto la fortuna di trovare, nella stessa città, Bordeaux, una scuola che potrà darmi una laurea nell’arte digitale. Ho deciso di iniziare questo percorso che durerà tre anni. Sono pronta per questa nuova avventura.”
Messaggio 3 (T) : Wow! Fantastico! Un talento marsicano in giro per l’Europa! Ma dimmi di più: come è stato vivere in Polonia? La lingua? L’ambito lavorativo? Cosa offre la Polonia a livello umano, locale e come esperienza di vita? Troppe domande in un colpo solo?
Messaggio 4 (E): “In Polonia…è difficile da dire. I primi mesi sono stati un pochino duri. Mi sono ritrovata in un paese straniero, la prima volta all’estero. Ero disorientata, poi non avendo una scuola, un lavoro, il computer era la mia unica finestra sul mondo. Passato il primo periodo, tutto ha preso una piega differente. Ho cominciato ad esplorare la città, a conoscere gente e ci siamo trovati meglio qui, rispetto all’Italia. La vita è più facile, burocrazia a parte! Purtroppo abbiamo avuto difficoltà con la lingua, non l’abbiamo mai imparata perché troppo complicata. La cosa positiva è che abbiamo trovato una community di stranieri molto attiva e viva, che ci ha aiutati tanto. Parlavamo principalmente in inglese. Ho un certificato A1 di polacco, solo per le cose esigenti del quotidiano sai, fare la spesa, chiedere un biglietto. Non ci siamo mai preoccupati di imparare bene il polacco perché sentivamo di non rimanere a lungo, e viene da sé che la cosa avrebbe richiesto un grande forzo,concretamente inutile. Qui molti uffici ed aziende mettono a disposizione persone esperte di burocrazia polacca, che parlano bene l’ inglese, proprio per aiutare gli stranieri. In fin dei conti ho conosciuto solo Cracovia. È una città molto viva, piena di concerti ed eventi con un centro storico raccolto e a misura d’uomo. Offre un sacco di possibilità. Io e il mio ragazzo siamo riusciti a trovare dei lavori anche per alcuni nostri amici abruzzesi, in difficoltà economiche. Vivere in Polonia è stata una bellissima esperienza, davvero.
Messaggio 5 (T): Eleonora mentre parliamo la mia mente viaggia e continua a prendere spunti per altre domande. Giovanissima sei andata via di casa, prima a Milano, poi Cracovia e tra poco Bordeaux ma…sempre con il tuo ragazzo! Sembra una “love story” da film, di quelle dove si porta a spasso l’amore in giro per il mondo! Questa cosa è bellissima e volevo assolutamente sottolinearla. Ma…torniamo a noi! Essendo una Illustratrice ti definisci un’artista o meglio sei un’artista! Quando è nata la passione per il disegno?
Messaggio 6 (E) : “Si, noi ci siamo sempre spostati insieme! È vero che sembra un amore da film? ( ride). Abbiamo vissuto alcuni anni lontani e dopo le superiori abbiamo deciso che non ci saremmo più divisi. Essendo due persone molto ambiziose stiamo cercando di organizzare una vita insieme, rispettando ognuno le aspettative dell’altro e sembra che ci stiamo riuscendo! Per quanto riguarda la passione per il disegno, credo di averla sempre avuta. Sono stata sempre incoraggiata. I miei genitori hanno anche loro una vena creativa. Mio padre si dedicava al modellismo, mentre mia madre al decoupage. Mi sono affacciata al mondo del fantasy che mi ha fatto innamorare ancora di più del disegno. Disegnare è stato sempre lo sfogo creativo per tutte le storie che immaginavo nella mia testa!”
Messaggio 7(T) : Cosa consiglieresti ad un/una giovane artista che vuole intraprendere un percorso nel “fantastico mondo” dell’arte digitale?
Messaggio 8 (E): “Io consiglierei a chiunque voglia intraprendere questa carriera di uscire dai confini italiani. Dispiace perché è una nota amara, ma il settore artistico in Italia, di questo specifico campo, è già monopolizzato dalla solita casta privilegiata che fa il bello e cattivo tempo. Qualcosa si trova in nord Italia, ma le condizioni di lavoro sono svantaggiose e la vita così cara. Affacciarsi sul resto d’Europa è un’esperienza di crescita personale e non solo artistica.”
Messaggio 9 (T): Perfetto, ma adesso torniamo a te. Ti aspetta questa nuova avventura a Bordeaux: Come ti senti? Spaventata, emozionata? Con il francese come te la cavi? Fammi una statistica emotiva di quello che stai provando ora.
Messaggio 10 (E): “Inizialmente ero spaventata per la lingua, ma mi sono tranquillizzata quasi subito quando mi sono resa conto che il francese lo so parlare. Ho fatto una full immersion di francese un mese intero. Mi sono fatta aiutare da una mia amica molto ferrata nella lingua, dopodiché ho fatto il colloquio per la scuola, completamente in francese .È andata benissimo! Mi hanno presa! Inizierò l’ Ynov Campus in autunno e non vedo l’ora! Per quanto riguarda la statistica facciamo 50% felicità e orgoglio e l’altro 50 % pura ansia.
Messaggio 11 (T): Una giusta percentuale direi! Eleonora siamo giunte alla fine, ti faccio un’ultima domanda che io chiamo “domanda routine”. Torneresti in Italia dopo i tuoi studi?
Messaggio 12 (E): “La verità? No, non tornerei in Italia. Non mi piace il modo in cui si lavora. Penso proprio che rimarremo all’estero a vita!”