AVEZZANO – Sono oramai due mesi e non si sa quanto ancora durerà, che gli studenti fuori sede pagano affitti senza la possibilità di frequentare gli ambienti universitari e costretti, cosi come sono, ad inventarsi costosi collegamenti da remoto pur di continuare a vivere il rapporto con le Università e i relativi Corsi di studio.
Insomma, come si suol dire, “sul cotto l’acqua bollente”.
Non ci vuole molto a dimostrare che in tempo di covid, sul fronte studentesco universitario, si è fatto pochissimo anzi, oseremmo dire, quasi nulla.
A rimetterci sono ragazzi che hanno scelto di proseguire gli studi i quali, pur di non mancare all’appuntamento con la crescita culturale e professionale, non hanno mancato di sobbarcarsi centinaia di chilometri di viaggio dai loro luoghi di nascita.
E lo hanno fatto pagando di loro pugno i costi di alloggio (spesso esosi) e che oggi, per colpe non loro, sono costretti a versali praticamente in “bianco”.
La Regione non può stare a guardare visto che lo stazionamento nel territorio di sua pertinenza di Studenti provenienti da tutte le parti d’Italia non è roba da poco.
Sarebbe utile, anzi indispensabile, a tal proposito, pensare ad un bonus che permetta, a chi ne farà richiesta, di compensare le spese che proprio perché versate senza che siano trasformate in “rendita” pesano e non poco sull’economia generale dei futuri laureati e soprattutto delle loro famiglie.
F.to
Il componente della Segreteria Confederale Uil Adriatica Gran Sasso Mauro Nardella
Il Segretario Generale Regionale della Federazione UIL Scuola RUA Abruzzo
Marco Angelini
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]