AVEZZANO – Care istituzioni state a sentire cos’hanno da dire anche i lavoratori della LFoundry, non solo la dirigenza e i manager dell’azienda. Questo, in sintesi, il richiamo fermo della segretaria provinciale della Fiom-Cgil, Elvira De Sanctis, all’indomani dei sempre più preoccupanti dati che arrivano dalla fabbrica avezzanese dove già 120 contratti a tempo son stati chiusi in anticipo e sospesi. La Fiom, pur senza citarlo mai, risponde alle dichiarazioni del sindaco di Avezzano che, dopo un tè alla LFoundry con Galbiati e la dirigenza, dichiarò che non si doveva dare retta a strumentalizzazioni e allarmismi che non fanno bene all’azienda.
I 120 lavoratori messi alla porta, evidentemente, per il sindaco di Avezzano sono una strumentalzzazione, un falso problema, per dirla con i termini usati qualche anno fa dal suo commensale al tè di qualche giorno fa, “unità produttive”. Insomma, numeri.
Questo il comunicato della Fiom-Cgil provinciale: «Nell’esercizio del suo ruolo di rappresentanza della forza lavoro, la Fiom-Cgil è a disposizione di chiunque abbia interesse a approfondire la situazione interna alla principale realtà industriale della nostra provincia per numero di dipendenti, LFoundry, situazione oggi nota alle istituzioni locali solamente in modo parziale perché acquisita unicamente attraverso la parte datoriale. Quando da un giorno all’altro ben 120 lavoratori si ritrovano a casa senza stipendio, è evidente che siamo tutti interrogati sull’impatto sociale che certe scelte hanno sul nostro territorio e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. Con la consapevolezza che il massiccio ricorso a forme di lavoro a singhiozzo, largamente praticato non solo all’interno di LFoundry, mette in discussione il radicamento delle aziende sul territorio, la Fiom-Cgil ritiene necessario avviare un’azione di sistema, a partire da un confronto serio e costruttivo, nell’interesse di tutti i lavoratori e più in generale dell’intero territorio. In quest’ottica rientra il sollecito inviato al Ministero dello Sviluppo Economico anche dalla Fiom affinché abbia finalmente luogo l’incontro già da tempo richiesto e più volte rimandato».