di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Crisi comunale, è scoppiata violenta la guerra civile in seno alla maggioranza al plasma che sostiene il sindaco di Avezzano. Alla presa di posizione dei quattro di Responsabilità Civica, Pierleoni, Aratari, Dominici e Ridofi, che mettevano in guardia sindaco e alleati dal sottovalutare la loro posizione, mettendo di fatto a rischio l’approvazione del bilancio consuntivo e la sopravvivenza dell’Amministrazione, risponde con veemenza il coordinatore cittadino di Forza Italia, Aureliano Giffi.
«No ai patti estorti sotto ricatto. No alla politica dei posti. No alla mortificazione delle persone. Rimpasto sì, ma con tempi e contenuti diversi. Pierleoni – scrive Giffi – non ha vinto alcun concorso pubblico, dia lui l’esempio: si dimetta da presidente del Consiglio di Sorveglianza del Cam e poi si discuterà. Non un solo intervento in aula, non un progetto mirato a migliorare le condizioni dei cittadini, una qualsiasi idea per lo sbandierato bene comune. La neonata componente di Responsabilità civica ha un’idea della politica vecchia come il cucco. Reclamano posti e deleghe e, per strapparli a colleghi meritevoli, sono pronti a tutto: ricatti, patti estorti sotto minaccia di far saltare il numero legale in consiglio, anche a costo di far perdere finanziamenti e opportunità ad Avezzano. Vogliono votare contro il bilancio? Se ne assumeranno la responsabilità. Hanno avuto persino la sfacciataggine – rincara la dose il coordinatore azzurro – di pretendere la delega allo sport del nostro assessore, non certo l’incarico più ambito, solo per sfregiare un partito e una ragazza di comprovate capacità. Vogliono la testa di Presutti, che pure è sostenuto da due consiglieri e sta portando a termine, con enorme sacrificio personale di tempo ed energie, l’ambizioso progetto di riqualificazione di piazza Torlonia. Chiedono di mortificare anche la Mazzocchi, che come assessore al bilancio dovrebbe lasciare a pochi giorni dall’approvazione dello stesso. Perché, piuttosto, Alessandro Pierleoni, figlio d’arte e ragazzo prodigio alla sua prima esperienza, non lascia il ruolo di presidente dell’organismo di sorveglianza del Cam? Non ci risulta che abbia vinto un concorso pubblico, è stato eletto dai sindaci su proposta del sindaco di Avezzano e da quel momento ha distribuito incarichi professionali a raffica, senza mai rendere conto a nessuno. Apprendiamo inoltre che questa federazione artificiale di consiglieri – affonda Giffi – ora ha anche un coordinatore politico in Alessandro Barbonetti, che già si era distinto nelle ultime politiche tra i più motivati sostenitori del centrosinistra. Fare due più due, a questo punto, anzi due più uno più uno, è molto semplice: con l’aggressione sistematica a Forza Italia, al suo sindaco, alla Lega e all’UdC, partito che verrebbe spogliato di quasi tutte le deleghe più importanti, non vorremmo che qualche manovratore occulto possa pensare di telecomandare consiglieri più o meno ingenui in vista delle prossime regionali, facendogli assumere – conclude – atteggiamenti pretestuosi quanto incomprensibili agli occhi della città solo per mettere in difficoltà il sindaco e usare l’amministrazione come poltronificio e taxi per le velleità di alcuni. – Prof. Aureliano Giffi – Coordinatore comunale FI Avezzano».
E mentre sul campo di battaglia di Piazza della Repubblica scorre sangue a fiumi, sotto lo sguardo vigile dell’Area “Giap”, nel Palazzo si organizza il prossimo Consiglio comunale. Anzi, a dire la verità, una vera e propria kermesse amministrativa. La conferenza dei capigruppo, infatti, ha fissato la prossima assise civica per il 21 maggio, a sette giorni dalla scadenza dell’ultimatum del Prefetto, per approvare il bilancio consuntivo ed evitare lo scioglimento dell’Amministrazione. Ma già domani, 10 maggio, si vedrà che aria tira da quelle parti con la Commissione bilancio, presieduta da Nando Boccia, chiamata ad affrontare per prima l’esame del Consuntivo 2017. Poi ci sarà il Consiglio per il question time il 14 ed infine il 21 il suddetto Consiglio comunale. Entro quel giorno la guerra per bande delle varie fazioni della maggioranza al plasma dovrà essere conclusa: pena un armistizio forzato e l’arrivo di nuovi… eserciti.