MAGLIANO DEI MARSI – Svolgere la professione del giornalista vuol dire conoscere e incontrare tante persone, stare tra la gente e arrivare facilmente alla notizia; stare “sul pezzo”, come si dice in gergo.
Nel proseguo dell’indagine avviata per comprendere e informare i lettori sulla situazione delle case famiglia nella Marsica, un appuntamento davvero insolito lo si è avuto con Giuseppe Russo. Giuseppe è un giovane ragazzo di Avezzano che sei mesi fa ha aperto, appunto, una casa famiglia a Magliano dei Marsi. La struttura è piccola, ha otto posti letto e al momento accoglie quattro persone con età massima di 89 anni.
“La nostra casa famiglia è chiusa all’esterno dal 4 marzo, seppur abbiamo un basso bacino di utenti, abbiamo preferito sin da subito bloccare l’ingresso ai parenti degli ospiti, che però hanno la possibilità di vedere i propri cari tramite una grossa finestra che si trova nella sala pranzo e che si affaccia sul giardino. Si danno appuntamento lì, si guardano e si salutano attraverso un vetro.
Io stesso, per evitare la possibile trasmissione del coronavirus e per garantire la tutela degli ospiti, mi sono trasferito qui. Ho subito provveduto alla sanificazione di tutti gli spazi, ho acquistato dispenser di gel igienizzante e mascherine protettive.
La nostra realtà è molto piccola e raccolta, motivo per cui siamo in grado di tenere sotto controllo la pandemia. Il personale in tutto conta 4 dipendenti, per cui riusciamo a curare i rapporti personali da vicno. Ognuno di loro ha un paziente da accudire. Il cuoco al momento è stato messo in cassa integrazione, abbiamo provato un eventuale trasferimento in struttura, ma risultava difficoltoso e, quindi, provvedo personalmente al rifornimento alimentare, a preparare colazione, pranzo e cena.
Anche se siamo rimasti bloccati con i lavori, conterò di migliorare tutta l’area esterna per poter offrire il massimo confort ai miei nonni, soprattutto per il periodo estivo. Siamo immersi nel verde, a contatto con la natura e se le persone che sono qui non guardassero i Tg, o la televisione in genere, non percepirebbero il disagio che il mondo intero sta vivendo. Qui sono sereni e hanno possibilità di raccontare, di confrontarsi tra di loro, sentono i parenti tramite video chiamate. La loro vita non è cambiata, se non per il contatto fisico che manca con la famiglia. I nostri ospiti stanno bene fisicamente e mentalmente, mi stanno dando la forza di non mollare e di andare avanti in questo periodo nero della nostra storia”.
La struttura diretta da Giuseppe Russo si chiama “L’Aurora”, l’aurora segna l’inizio di un nuovo giorno. Un nuovo giorno arriverà e i nostri nonni ci stanno insegnando a vivere distanti da chi amiamo e a non mollare mai, perché l’amore è una promessa che non ha paura di lottare e loro, di battaglie per la libertà ne hanno combattute e vinte tante.