MARSICA – E’ stata emessa a firma del presidente della Regione Marco Marsilio l’ordinanza “sull’accordo di collaborazione per la regolamentazione dei rapporti relativi alla gestione dell’emergenza COVID – 19 tra Regione Abruzzo e AA.SS.LL e le Strutture private accreditate per l’assistenza ospedaliera – Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica indirizzate agli operatori, agli utenti, alle strutture sanitarie. Il presente provvedimento, immediatamente esecutivo, sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale BURAT e sul sito istituzionale della Regione Abruzzo.” (vedi allegato a fine articolo)
Una decisione che ha colto di sorpresa il Sindaco di Pescina Stefano Iulianella, che solo la scorsa settimana ha ricevuto risposta a una sua lettera, inoltrata all’attenzione del Presidente Marsilio e del Direttore Generale ASL1 Roberto Testa, dalla dottoressa Santini. Una risposta diplomatica, non esaustiva, agli interrogativi posti dal Primo Cittadino in merito alla situazione di emergenza: avere conoscenza di un progetto, di un programma o di una idea per gli ospedali periferici di Pescina e Tagliacozzo, e inoltre sapere quali le intenzioni della Regione in merito alla destinazione d’uso: come covid, o no covid, o post covid. La risposta netta è giunta con l’ordinanza sottoscritta giovedì 8 aprile.
“Prima di andare dai privati, bisognerebbe ricordare che ci sono strutture chiuse. Si andrà a pagare fior di soldi con due strutture pubbliche come quella di Pescina e anche quella di L’Aquila, perché questa è una ordinanza regionale. Pescina vuota, Avezzano sta scoppiando e prima di andare a pagare una clinica privata bisognerebbe farlo a favore di strutture pubbliche. L’ordinanza del Presidente della Regione Abruzzo dice di affidare ai privati la gestione del covid e del post covid. La proposta che avevo segnalato era di spostare su Pescina, o eventualmente su Tagliacozzo, dei reparti ospedalieri che in questo momento possono creare dei problemi ad Avezzano. Il privato esiste e le convezioni ci sono sempre state, io direi di mettere a frutto tutte le risorse pubbliche, spendendo i soldi per il pubblico dopo di che, se proprio non ce la si fa, ci si rivolge al privato. Mi sembra che si voglia lasciar perdere tutto ed affidarsi nelle mani dei privati che saranno sicuramente anche migliori, ma solo per non avere ulteriori problemi. Oramai non mi sente più nessuno. Non sono contro le strutture private o contro il personale che ci lavora, ma ritengo che l’azienda pubblica deve mettere a frutto prima tutte le proprie risorse, spenderle e spremerle fino alla fine dopo, per necessità, rivolgersi al privato.
Continua il sindaco Iulianella – Con l’ordinanza del presidente della Regione si pensa di risolvere la situazione emergenza, con l’aiuto del privato. Vorrei ricordare che abbiamo delle strutture, abbiamo delle potenzialità, abbiamo delle professionalità, perché delegare in questo momento al privato, così sic et sic et sempliciter? Tutto è già a disposizione. Mi viene da piangere a pensare che in una emergenza sanitaria c’è una struttura pubblica che, praticamente vuota, che non può svolgere la propria funzione. La preoccupazione è per quei pochi dipendenti che sono al PTA di Pescina che, proprio ieri, mi hanno detto che anche i loro servizio a questo punto non servirà a nulla, non avrà neanche più senso avere a Pescina un laboratorio analisi. Si rischia di dare un colpo di grazia ad una struttura pubblica che già oggi arranca.”
Anche per il sindaco di Tagliacozzo,Vincenzo Giovagnorio l’ordinanza suscita perplessità. “Difficile non fare polemica, confido sempre si presti la dovuta attenzione a quelle che sono le strutture pubbliche anche piccoli ospedali. Come già dichiarato in un’altra intervista, nel PTA dell’ospedale di Tagliacozzo, ci sono dei ricoverati in riabilitazione cardiologica e riabilitazione neuromotulesi. Naturalmente su indirizzo nazionale si fanno solo le urgenze e i casi indifferibili, è chiuso il punto di primo intervento che noi chiamiamo pronto soccorso. Potrei anche condividere la chiusura del pronto soccorso, nella misura in cui mi è stata prospettata, nel senso che si chiude un punto di primo intervento onde evitare che ci siano delle situazioni di diffusione di questo virus, quindi per una questione precauzionale sia per i sanitari che per il personale paramedico. Ho ricevuto dalla ASL Abruzzo l’assicurazione che finita l’emergenza, tutto sarebbe tornato come prima, e questo è stato messo nero su bianco. Per quanto riguarda l’ospedale di Tagliacozzo, è operativo come tutte le strutture sanitarie sul territorio nazionale, si fanno le urgenze, si fanno i casi indifferibili. Pescina è attualmente vuoto e doveva essere destinato a struttura recettiva di coloro che terminano la malattia che, quindi, devono avere un periodo di ulteriore quarantena. Per quanto riguarda quest’accordo con le cliniche private, chiedo anche io la motivazione dell’esclusione delle nostre strutture, confermando che Tagliacozzo seguita ad essere ancora operativo, ma perché Pescina, che potrebbe essere assolutamente operativo, resta esclusa a favore di quale situazione? Ribadisco che all’unisono con il Sindaco Iulianella, la scorsa settimana, abbiano aderito all’iniziativa promossa dal Sindaco di Guardiagrele Simone Dal Pozzo, insieme ad altri 42 sindaci tra Chieti e Pescara, sottoscrivendo una emendamento di legge riguardante, al primo punto, la riorganizzazione della sanità in Regione con il potenziamento dei PTA e degli ospedali periferici.”
Queste le dichiarazioni dei due sindaci marsicani che maggiormente hanno recepito contraria l’ordinanza regionale. Di seguito per giusta informazione l’Ordinanza Regionale, la considerazione dell’Assessore Verì e l’emendamento di legge firmato da oltre 40 sindaci della regione Abruzzo.
Le precisazioni degli Assessori Nicoletta Verì e Simone Angelosante sulla vicenda non tardano ad arrivare:
Verì, coinvolgimento dei privati è previsto dai decreti del Governo nazionale:
“Il coinvolgimento degli operatori privati (in possesso dei necessari requisiti strutturali e di sicurezza) nella gestione dell’emergenza legata al Covid 19 è stabilita dai decreti del Governo nazionale, non comporta alcun aumento di spesa per le casse regionali e, contemporaneamente, ci consentirà una ancora migliore gestione della presa in carico dei pazienti nel caso la situazione dovesse malauguratamente peggiorare. In ogni caso i privati entreranno in campo solo nel momento in cui dovessero essere esauriti i posti letto negli ospedali pubblici dedicati ai positivi al virus”.
Lo precisa l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, chiarendo alcuni aspetti dell’ordinanza firmata l’8 aprile dal presidente Marco Marsilio.
“Ai privati – spiega l’assessore – è concesso di accogliere pazienti nei limiti del budget già loro assegnato per l’anno in corso, senza alcun aggravio per la Regione. Nel contratto, inoltre, vengono stabiliti con precisione i setting assistenziali legati all’emergenza”.
La Verì rimarca che il governo regionale ha predisposto tutti gli strumenti per adeguarsi a quanto previsto dal Decreto 18 del Governo nazionale, che stabilisce i criteri di implementazione dell’assistenza sanitaria nelle varie Regioni.
“Come ho detto più volte nelle ultime settimane – continua – abbiamo il dovere di non farci trovare impreparati nel caso la pandemia dovesse improvvisamente peggiorare, perché purtroppo nessuno può sapere quale sarà la futura evoluzione. La Regione ha messo precauzionalmente in campo tutti gli strumenti non solo per garantire l’assistenza ai pazienti Covid, ma sta ponendo le basi anche per una ripresa graduale dell’assistenza sanitaria per le altre patologie, che in questo momento di emergenza è stata in parte rinviata, fatte salve le urgenze”
Angelosante: “Accuse infondate”
“Apprezzo e condivido la nota dell’assessore Verí sull’ordinanza regionale che prevede il coinvolgimento degli operatori privati nella gestione dell’emergenza Covid 19, perché stronca le polemiche strumentali lanciate da chi non ha letto, o ha letto in malafede, il provvedimento”. Lo afferma il consigliere regionale Simone Angelosante (Lega). “L’assessore – spiega Angelosante – spiega infatti che l’intervento delle strutture private non comporterà alcun aumento di costi per la Regione e soprattutto che i privati entreranno in gioco solo se il sistema pubblico dovesse averne bisogno in caso di peggioramento della pandemia. E comunque solo dopo che tutti i posti pubblici disponibili, anche quelli solo potenzialmente utilizzabili, dovessero essere occupati”.
L’esponente della maggioranza rimarca la circostanza della necessità di predisporre un documento che preveda una precisa disciplina in caso di necessità. “Appare chiaro – conclude Angelosante – la pretestuosità e l’infondatezza delle accuse, rivolte al centrodestra regionale, di voler favorire in qualche modo le strutture private, adombrando fantomatici scenari oscuri o complotti di sorta a danno del pubblico. La Regione, infatti, non ha fatto altro che applicare una direttiva del governo nazionale a guida PD-M5S”.