ABRUZZO – La messaggistica on line è sempre stato uno dei metodi più utilizzati per raggiungere velocemente le persone. Sono ormai superati i tempi in cui si inviava un messaggio ed eravamo ignari del buon fine o della consegna dello stesso. A maggior ragione oggi, ai tempi del coronavirus, whatsapp è diventato il modo per sentirsi più vicino agli altri, rappresenta anche una rapida soluzione per il lavoro da casa e per trasmettere le notizie.
Già, le notizie…che corrono veloci più del tempo. La nota applicazione di messaggistica è diventata terreno fertile per far girare audio, filmati, catene e informazioni, per lo più delle volte: false. Il meccanismo è simile a quello di un contagio. Attraverso gruppi e contatti privati, uno stesso messaggio si può propagare decine di volte, diventando virale senza lasciare traccia.
Per arginare, quindi, la diffusione di fake news, già a gennaio del 2019, era stato stabilito un limite di inoltro tra gli utenti: non più di cinque persone per volta. Alla fine di marzo, poi, è stato introdotta la dicitura sui messaggi inoltrati più volte.
Ora sembra essere arrivata la stretta finale: i messaggi si possono inoltrare solo ad un contatto, o gruppo, per volta. Un limite che cerca di rendere più difficile la loro diffusione. In questo modo, infatti, gli utenti sono costretti a fare molti più passaggi se decidono di inviare lo stesso messaggio a tutta la rubrica.
Ci auguriamo che, attuando queste restrizioni, l’applicazione di Mark Zuckerberg riesca a combattere la disinformazione e a fare in modo che le conversazioni restino solo di carattere privato e personale.
I canali predisposti ad informare la popolazione sono altri: i giornali, ad esempio…