AVEZZANO – Avevano soggiornato anche ad Avezzano i due cittadini di naziomalità marocchina che il 2 maggio, a cura dell’Ufficio Immigrazione della Questura dell’Aquila, sono stati allontanati dal territorio nazionale con un provvedimento di accompagnamento coattivo alla frontiera aerea di Fiumicino, con una espulsione del Prefetto di L’Aquila ai sensi dell’ art. 13 dlgs 286/98, “per motivi di Ordine Pubblico o di sicurezza dello Stato”.
Si tratta di N.H., un 51enne e di suo figlio, N.A., di anni 27, marocchina, residenti a L’Aquila. I due avevano piccoli precedenti per spaccio, furto, flasificazione dfiscale pe ravere il permesso di soggiorno nocnhé diffamazione e possesso di sostanza stupefacente. Una accurata attività investigativa condotta dalla D.I.G.O.S., diretta dal Vice Questore dott. Antonio Bocelli, ha consentito di evidenziare una copiosa quantità di indicatori di radicalizzazione religiosa in atto, tendenti verso derive di natura jihadista, sebbene, allo stato, non sia emerso alcun elemento rilevatore di una adesione del citato N.H. a sodalizi terroristici di alcun genere.
Nei confronti del figlio, il Questore di L’Aquila ha proceduto alla revoca del permesso di soggiorno ed ala sua espulsione in Marocco, avvenuta in data 11 aprile, dopo un breve periodo trascorso presso il CPR di Brindisi –Restinco, in quanto ritenuto “persona socialmente pericolosa”.
L’attività investigativa condotta dalla D.I.G.O.S. hanno consentito di evidenziare una serie di elementi dai quali è emersa una chiara adesione ai principi più radicali della religione islamica, con possibili derive di natura jihadista da parte del citato N.H. e del figlio dello stesso, N.A. Oltre a numerosi video marcatamente anti occidentali e di natura “complottista” in relazione all’attentato alle Torri Gemelle. Entrambi i cittadini, negli ultimi anni, erano stati allontanati dai Centri Culturali islamici di Avezzano (AQ) e L’Aquila, per la loro condotta estremamente radicale, sfociata anche in aggressioni fisiche. Le risultanze investigative hanno evidenziato, quindi, una spiccata tendenza alla adesione al radicalismo jihaidista, che, allo stato, non manifesta contatti diretti con sodalizi terroristici di matrice islamica, pur evidenziando la chiara pericolosità sociale dei due cittadini marocchini e l’allarme sociale dagli stessi creato.