TRASACCO – A poche ore dall’inizio della settantesima edizione del “Festival di Sanremo” non si placano le polemiche per la partecipazione alla gara canora di Junior Cally, rapper molto criticato per i testi del suo repertorio considerati incitamenti alla violenza.
Nello specifico, in questi giorni si è parlato molto di un passaggio di una canzone in particolare, “Strega” del 2017, piena di riferimenti sessisti, misogeni e fortemente violenti.
Da più parti si sono alzate richieste di una sua esclusione dalla kermesse canora: dall’associazione Italia delle Donne di Torino, al gruppo di deputate di vari schieramenti politici, dalle scuole alla petizione online dei cittadini. Troppo lo sdegno suscitato, tanto che lo stesso presidente RAI, Marcello Foa, era intervenuto chiedendo ad Amadeus di “riportare Sanremo nella sua giusta dimensione”. Richiesta, tuttavia, rimasta inascoltata.
In questo contesto si è inserito anche il comune di Trasacco, in quanto tutta l’Amministrazione ha deciso di appoggiare e sposare un’istanza presentata, in primis, da un gruppo di insegnanti al quale si è aggiunta, poi, anche l’Associazione di San Gabriele le cui firme sono state consegnate dal suo rappresentante Ettore Raschiatore. Pertanto è stato convocato un Consiglio comunale straordinario, dal presidente Sara Di Salvatore, con all’ordine del giorno la “formale protesta in ordine alla presenza del cantante Junior Cally al Festival Nazionale della Canzone Italiana”.
L’istanza è stata approvata all’unanimità poiché la volontà dell’Amministrazione comunale, come istituzione vicina al cittadino, è stata quella di non rimanere in silenzio ma di prendere una chiara posizione davanti alla divulgazione di messaggi scorretti per i giovani. Questo ha comportato l’impossibilità di appoggiare la visione della Rai e del direttore artistico Amadeus e, quindi, di dissociarsi dalla loro decisione.
La posizione formale del Comune, rispetto alla RAI, si è basata sulle seguenti motivazioni:
“L’idea che sulle donne e sulla violenza di genere si possa pensare o peggio dire qualunque cosa purché pronti, subito dopo, a dirsi dispiaciuti o a rivendicare licenze artistiche non riabilita il cantante rapper che, in passato, ha usato nei propri brani musicali espressioni sul femminicidio e sulla violenza. Il rapper tanto per farsi un’idea dovrebbe incontrare queste donne dal volto e il cuore tumefatto, per comprendere che niente e nessuna espressione artistica giustifica l’utilizzo di frasi che fanno riferimento ad azioni gravi”.
“Il problema – aggiunge il primo cittadino Cesidio Lobene – non è Junior Cally, di cui fino a ieri non sapevo neanche della sua esistenza. Il problema è il messaggio che trasmette ai nostri giovani. Ci impegniamo tanto per fare campagna di sensibilizzazione e per tale motivo abbiamo ritenuto necessario affrontare questo argomento. Ormai i cantanti, gli influencer, agli occhi dei nostri ragazzi sono persone da imitare. E’ inaccettabile – conclude – che persone che trasmettono atti così violenti con le parole possano salire sul palco più importante d’Italia seguito anche da moltissimi ragazzi”.
“E’ importante – gli fa eco Ilaria Paletti, assessore con delega alle Pari Opportunità – la promozione della parità di genere e contrastare quotidianamente la violenza sulle donne, sia quella fisica che quella psicologica. Il nostro messaggio di oggi è quello di portare avanti un esempio per cercare di arginare il problema controllandolo a monte. Noi come Amministrazione abbiamo il dovere e la responsabilità di fronteggiare questa problematica”.
Anche il consigliere di maggioranza Mario Quaglieri, prendendo la parola, ha espresso la sua contrarietà all’esibizione sul palco dell’Ariston di Junior Cally, affermando che non rappresenta né cultura né bellezza.
Lo stesso, la consigliera Silvana Salvi, parlando a nome dell’opposizione, ha condannando ogni tipo di violenza e dato pieno appoggio per ogni messaggio, o azione, che l’Amministrazione deciderà di porre in essere contro la violenza.
Presenti, durante la seduta del Consiglio comunale, i rappresentanti di varie associazioni che si adoperano sul territorio trasaccano ed anche il parroco. Uno spunto, quello della polemica sanremese anche per discutere del ruolo che ogni istituzione, sia essa politica, religiosa o civile, in primis quella della famiglia, deve assumere nel guidare i ragazzi verso modelli socio-culturali che ripudino ogni forma di violenza.
“A scuola – spiega Domenica Coletti, consigliere di maggioranza con delega alle Politiche Educative – abbiamo deciso che dovevamo fare qualcosa, perché i problemi vanno discussi e affrontati. Per questo abbiamo chiesto all’Amministrazione di appoggiarci. Noi non conosciamo il mondo dei social e non sappiamo a cosa vanno incontro i nostri ragazzi quando navigano. La Scuola è l’istituzione che istruisce, che dà gli strumenti culturali. Bisogna educare i ragazzi – continua la Coletti – alla bellezza, insegnando loro a guardare la bellezza che viene da dentro di noi. Dare alternative che per loro siano interessanti e coinvolgenti, anche attraverso le nuove tecnologie ed Internet, però attraverso un uso consapevole, ed educarli ai buoni sentimenti”.
Anche don Francesco Grassi nel suo intervento ha ribadito la necessità di rieducare le coscienze e “questo è compito dell’Amministrazione, della comunità ecclesiale e delle associazioni presenti, che permettono alle persone di crescere in maniera giusta”.