CASTEL DI SANGRO – Al termine di una settimana di intense attività mirate a prevenire ulteriori incidenti e verificare la presenza del cucciolo di orso, orfano della femmina investita e uccisa la sera del 24 dicembre scorso, il gruppo di lavoro composto da personale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, della Majella, della Riserva del Monte Genzana e dei Carabinieri Forestali, di almeno 3 Reparti diversi, ha potuto riscontrare che il cucciolo si è allontanato dall’area e molto probabilmente si è rifugiato in una tana, anche grazie al primo vero assaggio di inverno con temperature molto rigide.
Le indicazioni più importanti, e sicuramente rassicuranti, sono arrivate a seguito delle numerose perlustrazioni svolte in tutta l’area sia con personale esperto, biologi, Guardiaparco e Carabinieri Forestali, sia con le unità cinofile specializzate dei Carabinieri Forestali di Frosolone. Tutte le attività di campo e i turni di sorveglianza notturni e diurni da Natale hanno consentito di escludere, in questo momento, la presenza del cucciolo nella zona compresa tra il vallone di San’Ilario a Castel di Sangro e l’abitato di Villa Scontrone, delimitata a monte dalla linea ferroviaria Sulmona – Carpinone.
Al termine delle attività intensive è stato ripristinato dall’ANAS l’originario limite di velocità di 50 km/h nel tratto di SS 17, anche se lo stesso non sempre è stato rispettato dai tantissimi automobilisti in transito, nonostante la segnaletica molto accurata e la presenza di pattuglie di Carabinieri forestali e Guardiaparco dalle 17:00 della sera alle 07:00.
Alle attività di monitoraggio del territorio hanno contribuito anche alcuni volontari, esperti della zona,cacciatori iscritti all’ATC di Sulmona che dal 28 dicembre ha deciso di chiudere l’attività venatoria, raccogliendo la richiesta dei due Parchi Nazionali e dimostrando, come altre volte in passato, sensibilità verso la tematica della conservazione dell’orso, in un’area vitale per la specie in quanto esterna a quella storica del PNALM e di collegamento con l’area di recente colonizzazione del Parco Nazionale della Majella.
La zona continua ad essere comunque monitorata. Vi terremo informati, qualora ci fossero novità.