TRASACCO – “L’inaugurazione ci sarà la notte di Natale con la celebrazione della Messa solenne e, dopo, faremo anche un piccolo augurio per il primo lotto che è andato a buon fine” ha dichiarato il parroco della Basilica don Francesco Grassi, fiducioso per i lavori oramai giunti al termine.
Tuttavia, anche se i ponteggi sono stati smontati e le decorazioni alle capriate finite, c’è tutta una serie di procedure burocratiche che riguardano la chiusura dei lavori con il relativo collaudo finale e che darà l’ultima parola prima di far rientrare i fedeli nella Basilica.
Con le festività alle porte, dunque, una corsa contro il tempo e, soprattutto, la burocrazia. “Contiamo di far celebrare messa per Natale ma tutto è legato al collaudo. Stiamo approntando la relazione finale – spiega l’architetto Marcello Di Giustino – da consegnare al Genio civile, in modo che il collaudatore potrà procedere e fare la sua relazione, così da permettere di rientrare”.
In realtà, i lavori sono terminati solo per quanto riguarda il primo lotto, per il quale era previsto il ripristino del tetto di tutta la navata centrale della Basilica. L’intervento principale era legato al miglioramento sismico per aumentare le capacità di resistenza dell’edificio, ma valutazioni più approfondite hanno reso necessaria anche la totale sostituzione della struttura lignea del tetto centrale (ossia di capriate, alterecci e travicelli) in quanto, essendo in pessimo stato di conservazione a causa dei funghi da legno, qualsiasi altro tipo di intervento sarebbe risultato, nel tempo, inefficace. Il tetto è stato, quindi, smantellato e ricomposto inserendo anche un presidio antisismico, è stato posizionato uno strato di isolamento termico e poi la guaina e i coppi originali.
Tutto questo è stato, ovviamente, concertato dal team di lavoro e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggi d’Abruzzo, che ha vagliato tutto il progetto, dando il nulla osta, e presieduto a tutte le fasi del restauro. Essendo un’antica Basilica, l’intenzione è stata quella di riproporre quanto più possibile la struttura iniziale mantenendo i materiali originali, tanto che un team di restauratori, coordinati dalla dottoressa Mariagrazia Grassi, hanno completato le decorazioni che erano sulle capriate, le pianelle, sempre dell’epoca, sono state smontate e poi tutte riposizionate così come anche i coppi sul tetto.
Il restauro e la messa in sicurezza del tetto della Basilica sono stati resi possibili dal team di lavoro composto dai tecnici: l’ingegner Francesca Gimignani specializzata in restauro, la consulenza scientifica del professor Alberto VisKovic dell’Università “G. D’Annunzio” di Pescara, l’architetto Pasquale Carusi esperto in strutture, l’architetto Maurizio Fosca, e l’architetto Marcello Di Giustino nonché direttore dei lavori e progettista. Della squadra anche i due geometri Fabio Cervellini e Antonio D’Amico, che hanno contribuito nei lavori di rilievo e computazione. Nel rispetto del valore storico dell’edificio e utilizzando materiali e tecniche particolari, il lavoro è stato eseguito, con professionalità, dalla ditta “ArcheoRes”, specializzata nel settore del restauro.
Per questo primo lotto si è usufruito dei fondi concessi dalla CEI (Conferenza episcopale italiana) e dalla Diocesi per un valore di circa 360mila euro totali.
Per quanto riguarda il secondo e terzo lotto, sono previsti degli interventi sostanziosi riguardanti la sostituzione della copertura della navata laterale di destra, cioè quella del Portale degli Uomini, più la sacrestia. Anche qui, per il tetto, si dovranno adottare tutti i presidi antisismici previsti. I lavori dovrebbero partire una volta che il tempo si sarà stabilizzato, poiché i particolari materiali e resine utilizzati richiedono determinate condizioni ambientali per essere posti in opera. Per questa seconda parte di interventi verranno utilizzati i finanziamenti europei provenienti dal “Masterplan” regionale per una cifra di 1milione e 300mila euro divisa in due trance, di cui la prima sarà subito disponibile.
L’agibilità totale della storica Basilica di Trasacco si avrà solamente al termine dei cantieri tuttavia, nel momento in cui verrà chiusa la navata di destra, per i fedeli sarà lo stesso possibile usufruire degli ambienti basilicali.