AVEZZANO – Tra le quattro Regioni che non hanno ancora attivato le ZES (Zone Economiche Speciali) c’è l’Abruzzo, ma con una importante novità.
Lo scorso 11 dicembre il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha dichiarato che è possibile l’attivazione della ZES anche in aree portuali al cui interno sono presenti porti classificati “comprehensive”, come Civitavecchia, e non solo “core”, come Ancona.
Con l’istituzione delle ZES torna in auge una riforma portuale che punta a portare Pescara, Ortona e Vasto sotto la competenza del Porto di Civitavecchia, con la possibilità di intercettare nuovi traffici a vantaggio delle imprese. E’ bene ricordare che l’ex Presidente del Consiglio Regionale, Arch. Giuseppe Di Pangrazio, insieme con gli esperti di portualità, Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide Di Pretoro, hanno prospettato l’istituzione della ZES.
Già nel 2016 fu firmata l’intesa tra l’ex Presidente della Regione Abruzzo, Sen. Dott. Luciano D’Alfonso, ed il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per il passaggio dei porti abruzzesi dall’Autorità di Sistema Portuale di Ancona a quella di Civitavecchia.
Anche in vista della costituzione della Macro Regione Adriatico-Ionica, sarebbe di grande valore aggiunto poter usufruire di un collegamento Tirreno-Adriatico, che, dal Corridoio 5 (Budapest — Barcellona —Civitavecchia) ,sia in grado di sfruttare un’ autostrada ancora sottoutilizzata (A24 e A25) ed una ferrovia da ammodernare con ben due strutture intermodali già completamente realizzate e inutilizzate (Interporto di Avezzano e Interporto di Manoppello). Adesso tutto dipenderà dalla Giunta Regionale: si spera che il governatore Marsilio abbia veramente a cuore i reali problemi dell’Abruzzo e delle aree interne in particolare, tra cui ci sono quello urgente della linea ferroviaria Pescara – Roma (Le risorse per il potenziamento della tratta ferroviaria in questione ci sono, ma vanno sbloccate) e quello della gestione dei dei porti adriatici da collegare anche con Civitavecchia.
Si è verificata nel mondo una vera e propria esplosione delle ZES con 4.000 zone e scambi per 850 miliardi di dollari. Le aree interne abruzzesi sono in depressione e allora che cosa aspettiamo?
Ora è il turno dell’Italia e dell’Abruzzo, a patto, però, che la nostra Regione si inserisca in un land bridge Tirreno-Adriatico, che inglobi le aree portuali di Lazio ed Abruzzo. Infine che senso ha parlare di ZES e di Corridoio intermodale Tirreno-Adriatico, se non viene prima cantierizzato e proceduralizzato il miliardo e 556 milioni di euro per la velocizzazione della tratta ferroviaria Pescara-Roma stanziato dalla Giunta D’Alfonso? In questa ottica, l’ammodernamento del collegamento ferroviario Roma-Pescara diventa un obiettivo strategico prioritario per l’economia del Centro-Italia. Si tratta di adeguare la rete ferroviaria relativamente alla lunghezza dei moduli, al peso assiale, alle sagome ed alla riduzione delle pendenze, aprendo a nuovi tracciati, dove è necessario. Il trasporto ferroviario è tra le modalità di spostamento più sicuro e più efficiente e con minore impatto negativo sull’ambiente e sul territorio. Insomma anche i bambini sanno oggi che dal centro di Roma a quello di Milano ci si impiega meno tempo con il treno che con l’aereo, quindi diamoci una regolata.
Il Segretario del PD di Avezzano Giovanni Ceglie ed Aurelio Cambise (PD)