TRASACCO – Un’ora e mezza circa di risate per una divertente rappresentazione, in lingua dialettale che raffigura, però, uno spaccato del tessuto sociale del nostro Paese su cui riflettere e che metteva la donna in una posizione ancor più discriminatoria e di sudditanza. Il tema trattato nella commedia, riguarda le ragazze nubili che rimanevano incinta ed erano considerate come un’onta di vergogna per tutta la famiglia di appartenenza, oltre ad essere esse stesse marchiate a vita come “poco serie” o “delle poco di buono”. Bisognava quindi correre ai ripari e far sposare, quando possibile, la donna con l’uomo con cui aveva commesso il “pasticcio” prima che si venisse a sapere della gravidanza.
Bravissimi gli attori che, perfettamente calati nei loro ruoli, hanno saputo divertire il pubblico trattando con leggerezza e spirito una situazione di certo non facile e pregiudizievole per le donne fino a non molti anni fa.
Si apre il sipario e Maria Addolorata Crocifissa Vergine Talucci, analisi alla mano apprende di essere incinta. La giovane, disperata, chiede aiuto alla sorella Fiorella ma ben presto anche il padre Bernardo Talucci e la madre Pasqua Felice Delvino vengono a scoprire dell’accaduto. Subito vengono convocati i due possibili responsabili del “fattaccio” ossia il fidanzato di Maria, Mariolino Montafino, e l’ortolano Silvano Strusciapiano. Ma non riuscendo a giungere ad una conclusione i due vengono trascinati in tribunale.
In un comico processo, dove i due avvocati, Italucce Stattacuccia in difesa della famiglia Talucci, e Ricucce Cecatucce che assiste i due colpevoli che avrebbero “ingravidato in circostanze poco chiare” la donna, più che uomini di legge sembrano i “due compari”, si sviluppa la commedia con un finale a sorpresa.
L’avventura dell’Associazione Culturale “Teatro Fiore” iniziò nel lontano 1995, quando venne messa in scena la prima commedia “Il Paradiso Terrestre”, e si appresta a compiere ben venticinque anni di lavori teatrali, tutti rigorosamente in dialetto, nati dalla penna di Emilio Roselli, teatrante e presidente della compagnia di teatro.
Foto di Pasquale Apone