AVEZZANO – All’udienza di oggi davanti al Collegio della Sezione fallimentare del Tribunale Civile di Avezzano, Relatore il Giudice Caterina Lauro, circa l’opposizione alla omologazione del concordato preventivo richiesto illo tempore dal CAM S.p.A. per il risanamento dei conti ed il ristoro “calmierato” delle pretese creditizie, protagonisti sono stati Banca Sistema e Agenzia delle Entrate, i cui rispettivi Avvocati hanno esposto le loro argomentazioni, facendo riferimento, il primo, ad una ipotesi di illegittimità costituzionale dell’art.14 TUSP -“Crisi d’impresa di società a partecipazione pubblica” – ed alla insussistenza dei requisiti soggettivi per l’accesso al concordato preventivo da parte del CAM, sulla scorta, tra le altre cose, di un Decreto della Sezione fallimentare del Tribunale di Avezzano del 26 Luglio 2013, Relatore Giudice Elefante, in virtù del quale non veniva riconosciuta in capo al CAM la qualifica di società esercente una attività commerciale e, per gli effetti, dichiarava inammissibile la domanda di avvio della procedura concorsuale presentata dalla stessa; il secondo, riportandosi alla violazione delle norme che regolano il diritto fallimentare che comporterebbe, nella sostanza, una limitazione rilevante al soddisfacimento del debito erariale dell’Ente.
A seguito delle stesse, il Collegio si è riservato concedendo 30 gg. per note ai creditori opponenti ed ulteriori 20 gg. per le controdeduzioni del CAM.
Se ne riparlerà all’inizio del nuovo anno e noi, sempre attenti alle dinamiche che sottendono l’esercizio dei diritti e l’assolvimento dei doveri da parte di cittadini, amministratori ed enti a cui è devoluto il compito di gestire il bene comune – e del bene “acqua” qui si discute – saremo, come sempre, attenti allo sviluppo di questa importante vicenda per il nostro territorio e per le tasche dei contribuenti.