di Ferdinando Mercuri
PESCASSEROLI – Dall’esame della carcassa, sono state escluse relazioni dirette tra l’anestesia e la causa di morte dell’orso, confermando la correttezza e la regolarità delle procedure messe in atto dal personale del Parco e del veterinario in particolare. E’ questo, in sintesi, il primo risultato della necroscopia, eseguita ieri, presso la sede di Grosseto dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana, sull’orso marsicano deceduto la notte tra il 18 e 19 aprile, a seguito dell’operazione di cattura da parte del personale del Parco. Lo ha reso noto in un comunica l’Ente Parco.
La necroscopia è stata eseguita dal Dott. Rosario Fico, Responsabile del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria; ha assistito alle operazioni la dott.sa Erminia Scioli, medico veterinario della ASL n 1 dell’Aquila, competente per territorio.
«Al contrario, l’esame anatomopatologico dell’animale – dicono dal Pnalm – ha evidenziato un quadro complesso e critico a carico dell’apparato respiratorio, e dell’apparato digerente. L’animale, quindi, aveva problemi sanitari gravi, non valutabili dall’esame clinico al momento della cattura, che hanno determinato l’emergenza anestesiologica e di conseguenza il decesso dell’animale. Considerato il quadro anatomopatologico complesso, per avere il referto completo della necroscopia, e quindi dei problemi sanitari dell’orso, sarà necessario, come avviene in questi casi, effettuare tutti gli accertamenti di laboratorio (istologico, batteriologico, virologico) che, in ultima analisi, consentiranno di individuare la patologia di cui soffriva che ne ha causato la morte».
L’Ente Parco ha ritenuto doveroso fornire le prime indicazioni, sia pur parziali, emerse dalla necroscopia per l’eccezionalità dell’evento, mai accaduto in passato, e per la giusta attenzione che l’opinione pubblica sta riservando all’accaduto. Sarà premura dell’Ente fornire ulteriori informazioni nel momento in cui sarà disponibile la relazione finale del Dott. Fico.