AVEZZANO – Da questa mattina è iniziato, in sordina ad onor del vero, il taglio degli ultimi due platani rimasti, in piazza del Mercato, per far posto alla famosa realizzazione della “città bella”. Nell’indifferenza più totale sono passati i vari messaggi di associazioni e cittadini per la salvaguardia di un pezzetto di storia rimasta nella piazza dove una volta si svolgeva il mercato ortofrutticolo.
Ciò che ci sorprende non è tanto il progetto dell’amministrazione sfiduciata dal Consiglio comunale nella seduta dell’8 Giugno scorso, che ha prodotto la caduta dell’ex sindaco De Angelis, ma quanto che possa essere ancora perpetuata e presa seriamente in considerazione quella linea dal Commissario Prefettizio.
A nulla è valso l’incontro del 13 giugno tra il consigliere regionale Giorgio Fedele, l’ex consigliere comunale Francesco Eligi del M5S ed il commissario Passerotti, da dove uscirono quasi convinti di averla spuntata, tanto da uscire con questa comunicazione «Gli alberi di Piazza del Mercato verso la salvezza!».
A nulla è valso il monito, sempre il 13 giugno, del Responsabile CISL FP sanità Marsica Giuseppe Capoccitti: – «Come cittadino prima ancora che come sindacalista della sanità sento il dovere di esprimere il mio personale parere sul problema dei tagli degli alberi di piazza del mercato di Avezzano. Senza entrare nel merito della scelta politica, ritengo comunque inconcepibile abbattere alberi secolari in salute per ristrutturare una piazza».
A nulla è valso l’appello del 9 agosto dal segretario del Pd di Avezzano, Giovanni Ceglie: – «A tal uopo auspico che Lei interpreterà con grande equilibrio e attenzione la richiesta costante ed importante sulla tutela dei servizi eco-sistemici che gli alberi svolgono, considerando anche la massiccia partecipazione alla raccolta di firme contrarie al progetto in questione. Le ribadisco la nostra contrarietà sul progetto P.za del Mercato così come approvato.»
A nulla è valsa l’istanza, fatta dal Conalpa Abruzzo di Alberto Colazilli al Ministero e Soprintendenza, per riconoscere a quegli alberi il carattere di monumentalità. Istanza avanzata una settimana prima dell’inizio lavori, ma che è stata pressoché ignorata essendo stato regolarmente dato il via al taglio.
A nulla è valso l’avvio di una indagine da parte dei Carabinieri Forestali di Avezzano, avviata da un esposto del Comitato dei residenti di quella zona.
Potremmo stare qui a scrivere pagine di “a nulla è valso”, ma basta fare una ricerca sul nostro giornale per trovare fiumi di interventi contrari al taglio di questi alberi.
Oggi spariscono così i resti di quegli alberi che hanno avuto qualcosa di glorioso, creature sopravvissute anche alla Seconda Guerra Mondiale, ma non all’ex amministrazione De Angelis, che ne decretò la fine con un solo slogan “città bella”.
Ci sdegna il tentativo continuo in questi due anni, di violentare e snaturare l’anima e lo spirito di una città. E genera ancora più sdegno la visione odierna di una realtà dove il passato sembra non contare e dove il rispetto della memoria si affievolisce giorno dopo giorno e lentamente scompare.